Francesco Petrelli
TERNI- Lo show in salsa ternana continua, la querelle Masselli -Latini e Kenny-Fiorelli due coalizioni differenti e uno stile unico inconfondibile con la differenza che nella prima parliamo del sindaco uscente. I valzer da Roma e da Perugia continuano infischiandosene totalmente dei reali problemi della città. Lotte intestine in tutti gli schieramenti, apparentamenti e logiche inaspettate per un comune di 100mila abitanti. Assurdo e quantomai disdicevole che a meno di due mesi dalle elezioni e con un bilancio ancora da approvare non si sia deciso il candidato sindaco. L’aplomb di Latini e Masselli va lodato, tutto quello che li circonda è fuori dalla comprensione dei cittadini. Ieri si paventavano cene tra i fedelissimi di Latini e incontri fuori porta a Roma tra Bandecchi e Zaffini, niente di confermato e a stasera 17 marzo nulla è deciso. Nel centrosinistra dopo che il segretario Spinelli chiedeva fin dall’inizio un candidato che poteva rappresentare tutta la parte progressista e da Roma si imponeva no agli accordi con il M5S con l’arrivo del nuovo segretario Schlein da Perugia il segretario regionale Bori vorrebbe imporre il candidato pentastellato. Divisione in uno scenario politico sempre più incomprensibile, la disaffezione al voto è anche frutto della mancanza di rapportarsi con l’elettore. Le disamine interne, le mire future, le poltrone contendibili di certo sono il peggior anteprima delle prossime amministrative di maggio.