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Candidato sindaco del cdx a Terni/Tocca a Masselli in ticket con Alessandrini. Zaffini il vincitore, l’Inner circle perdente Latini-Salvati

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Finisce con la mediazione romana il lungo, tormentato e per tanti versi incomprensibile iter della candidatura. Con i nuovi equilibri e il centrosinistra che torna a dover inseguire

di Marco Brunacci

TERNI – 1.Gli affezionati lettori di Umbria7 hanno potuto seguire tutti i passaggi che hanno portato alla sostituzione del candidato a sindaco del centrodestra di Terni. Da Latini a Masselli (Fdi). Ne hanno potuto capire i motivi e non ne sono certo sorpresi. L’accordo è stato siglato a Roma e difficilmente le segreterie umbre potranno ora obiettare. Non si esclude però qualche altra originale presa di posizione dei vertici regionali della Lega, ma di sicuro non altrettanto umoristica come quella nella quale si spergiurava che il partito era unito sulla candidatura Latini.

2.Piuttosto la questione è un’altra: chi è che ha sorretto fino all’inevitabile schianto finale la ricandidatura Latini nonostante gli evidenti, insuperabili limiti, mostrati da Umbria7?
Vediamo: la Lega di Terni non lo voleva, eccezion fatta per gli assessori di Latini. Fratelli d’Italia si è addirittura sentita in dovere, come partito di riferimento del centrodestra per voti presi alle ultime politiche, di dare una prospettiva diversa a Terni. Ha ritenuto indispensabile cambiare candidato per non perdere la città.
Forse, allora, il presidente del fan’s club di Latini è stato il segretario regionale Caparvi? Se davvero Caparvi fa della ricandidatura una questione di vita o di morte si dimetterà. Se non si dimette, come tutto fa pensare, vorrà dire che in realtà aveva obiettivi diversi.
Stai a vedere, allora, che hanno mantenuto così tanto alto il polverone, e per così tanto tempo, solo quelli dell’Inner circle Latini-Salvati, magari i nominati in alte cariche comunali, o tutti quelli che, in questo ultimo periodo, hanno fatto riferimento più al sindaco che alla maggioranza di governo. Se così fosse, sarebbe inevitabile un conseguente spoils system, un ricambio profondo. Sempre che la nuova maggioranza cdx vinca e sempre che ne abbia la forza.

3.Oltre Terni, chi ha vinto a livello regionale? Uno: Franco Zaffini, segretario regionale Fdi, vecchio esperto timoniere, astuto e passionale, che ha voluto solo e sempre un nome (Masselli), dopo aver preso atto che la ricandidatura Latini sconquassava la coalizione ed era un annuncio di conclusione dell’esperienza ternana del centrodestra. E che ha capito più di ogni altro, nel suo partito e fuori, che bisognava scegliere la soluzione migliore per Terni e non iniziare da Terni la campagna per la Regione (in ogni caso sarebbe stato troppo presto e una scelta troppo avventata).
Un altro che ne esce bene è Raffaele Nevi, prudente, pragmatico, che ha dimostrato di muoversi bene tra i pali stretti dello slalom, quando si deve venir fuori nel migliore dei modi dalle situazioni complicate.

4.Conclusione: si va verso un ticket Masselli (Fdi, sindaco)-Alessandrini (Lega). Tornerà ad esserci la possibilità di posti di assessori per i leghisti che corrono nella lista. Forza Italia si ritaglierà un ruolo di maggior peso. Va da sè che il centrosinistra, di fronte a questa soluzione – la più logica anche se arrivata dopo un lungo periodo perso – torna a essere l'”underdog”, il non favorito.

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