R.P.
PERUGIA – Serviranno 350 milioni di euro per far rinascere i territorio colpiti dal terremoto del 9 marzo. Il dato è stato comunicato nel corso della seduta della seconda commissione del Consiglio regionale, durante la quale sono stati ascoltati il sindaco di Umbertide Luca Carizia, e l’assessore regionale alla Protezione civile Enrico Melasecche per fare il punto della situazione a una settimana dalle scosse che hanno messo in ginocchio le località di Pierantonio, Pian d’Assino e Sant’Orfeto.
Dall’incontro è emerso che sono 669 le persone sfollate. In tutto sono 127 le strutture lesionate. Scuole, cimiteri e chiese hanno subito parimenti dei danni dal sisma e necessiteranno dunque interventi di ripristino. L’esperienza e l’adeguamento normativo e strumentale conseguenti al terremoto del 2016 hanno portato ad avere 140 tecnici già abilitati a redigere le schede AeDes (agibilità e danno in emergenza sismica), necessarie per stilare relazioni dettagliate circa i danni prodotti dall’evento e per quantificare l’ammontare dei finanziamenti necessari.
In seguito a questa ricognizione la Giunta regionale ha inviato al dipartimento nazionale della protezione civile la richiesta di riconoscimento dello Stato di emergenza.
Essa quantifica in 350 milioni di euro l’importo complessivo degli interventi: 4 milioni per l’autonoma sistemazione; 9 milioni per il ripristino di beni culturali, chiese e cimiteri; 6 milioni per le scuole; 500mila per la delocalizzazione delle aziende; 330 milioni per la ricostruzione.
Di particolare importanza, è stato sottolineato, il fondo per il sostegno all’autonoma sistemazione, nell’ottica di evitare lo spostamento degli abitanti in altre aree, il conseguente spopolamento delle zone colpite e la perdita del senso di comunità.