TERNI – Sulla scrivania della segretaria nazionale del Pd anche il caso Terni e più complessivamente Umbria. Il tempo da dedicarci non sarebbe molto perché in questo ore la Schlein è impegnata a tenere uniti i Dem nella ripartizione degli incarichi nazionali. La questione dei capigruppo di Camera e Senato ha precedenza assoluta, comunque la segretaria non vuole inaugurare il suo mandato con disastri elettorali sui territori. Ecco perché, dunque, ha promesso di occuparsi personalmente delle amministrative.
La segreteria avrebbe parlato sia con Conte che con Calenda di quanto sta avvenendo in Umbria. Intanto, per non sbagliarsi, il segretario regionale Tommaso Bori ha bloccato l’utilizzo del simbolo del Pd. Il partito di Terni dovrà quindi attendere il via libera dalle segreteria nazionale e regionale.
Al tavolo regionale i Cinque Stelle – come noto – hanno rilanciato nei giorni scorsi chiedendo un accordo da qui fino al 2024. Facendo capire che se ci si dovesse lasciare male a Terni, tra qualche mese ci sarebbero problemi a trovare accordi su Perugia, su Palazzo Cesaroni. Nella Conca, intanto, i galli nel pollaio del campo largo sono un bel po’. Il professore del Pd ( ha dichiarato di non avere mai avuto la tessera del partito) José Maria Kenny, l’anestesista dei Cinque Stelle Claudio Fiorelli, il civico Paolo Cianfoni, Santino Rizzo per il Terzo Polo. I più attivi i Cinque Stelle. Con Fiorelli contano di mettere in campo ben tre liste: quella con il simbolo del Movimento, “Bella Ciao” con Rifondazione Comunista, Terni Centro . Quest’ultima avrebbe riempito i posti a disposizione nella giornata di venerdì 24 marzo. Se dovesse uscire dal cilindro della Schlein l’accordo per l’Umbria i nomi sul tavolo potrebbero di nuovo cambiare, così come le liste che i singoli partiti stanno preparando.