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Il tavolo esplode, il segretario Spinelli brinda e blinda Kenny

Martedì sera il segretario comunale alza i calici, quello regionale lascia Terni imbufalito

Redazione Terni 

TERNI – Martedì –   la serata nei Dem –  è finita con umori diametralmente opposti. Tommaso Bori ha lasciato Terni visibilmente contrariato. Pierluigi Spinelli, invece, si è dato al prosecco.

Durante il pomeriggio è accaduto di tutto. Il tavolo di coalizione regionale, convocato in viale Mazzini, è finito nel caos. I Cinque Stelle e Senso Civico sulle primarie hanno dato la sensazione di trovare un punto di intesa con il PD. Ma è nella delegazione Dem che c’è stato il maremoto. Ad un certo punto, come riportato “in diretta” da Umbria7, il segretario comunale Spinelli si è alzato e se ne è andato.  Inseguito per le scale da Bori che lo invitava al dialogo. Spinelli invece correva verso l’Hotel Garden dove era riunita in concomitanza l’assemblea degli iscritti del Pd. Supportato da tutta la vecchia guardia, Spinelli ha chiesto e ottenuto che l’assemblea votasse la candidatura di Kenny a sindaco. Il professore di origini argentine fino a martedì sera aveva infatti solo l’investitura ufficiale di Articolo1 e della Sinistra alternativa che nel comunicato avevano scomodato l’antifascismo e Plaza de Mayo.  Martedì sera Kenny ha avuto la quasi totalità dei voti dei presenti. Una cinquantina.  Poi il brindisi di Spinelli e di tutti i militanti di lunghissimo corso, ad iniziare dal partito nel partito, quello degli ex sindaci: Raffaelli, Porrazzini, Di Girolamo.

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