Ar.Fra.
PERUGIA – 50esimo anniversario per Umbria Jazz che, in vista della kermesse che invaderà Perugia dal 7 al 16 luglio, ha chiuso il cerchio degli artisti mercoledì 15 marzo durante una conferenza stampa a palazzo Donini a Perugia, alla presenza della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, del presidente di Umbria Jazz Gianluca Laurenzi e il direttore artistico Carlo Pagnotta.
Tre i main events annunciati per completare il programma dell’arena Santa Giuliana: il 7 luglio palcoscenico pronto per Bob Dylan – nome già anticipato da Umbria7 lo scorso mese di gennaio – l’otto luglio per Stefano Bollani e Kyle Eastwood con “Eastwood Symphonic” with Umbria Jazz orchestra e, infine, il 9 luglio Herbie Hancock, opening act Somi.

IL CONCERTO DI BOB DYLAN – PHONE FREE SHOW
Bob Dylan aprirà l’edizione del 50esimo di Umbria Jazz presentando l’album “Rough and Rowdy Days”, pubblicato nel giugno 2020 e descritto da gran parte della critica internazionale come uno dei migliori album pubblicati negli ultimi anni dal cantautore premio Nobel.
Su richiesta dell’artista, questo concerto è un “phone free show” ovvero: i telefoni non sono ammessi in sala. Nello specifico, una volta arrivato sul posto, Yondr (la compagnia di custodia per telefono impegnata in questo concerto) avrà̀ il suo personale dedicato a disposizione per aiutare a mettere il telefono di ogni fruitore in una custodia chiusa e sicura, che si potrà mantenere con sé per tutta la serata. In caso di emergenza si potrà sbloccare la custodia del telefono in qualsiasi momento recandosi in un’area dedicata e segnalata, destinata all’uso del telefono.
Un format scelto nella convinzione che non utilizzare lo smartphone consenta di vivere un’esperienza migliore per tutti i presenti.

IL CONCERTO DI STEFANO BOLLANI
“Piano Solo” è un viaggio tra i tasti del pianoforte che si rinnova ogni sera. La musica di Stefano Bollani non conosce confini, sconfessa i generi musicali e si nutre di tutti quei momenti magici con artisti straordinari che il pianista ha incontrato sui palchi di tutto il mondo. Quando Bollani sale sul palco con il suo piano solo esiste una sola regola: rendere omaggio all’arte dell’improvvisazione grazie all’unione sempre nuova di tutte le note messe insieme in questi venti anni di Jam session. Ogni volta con un risultato diverso, eppur sempre incredibile.
Nel one man show tutto può accadere. Non esiste nessuna scaletta, nessun programma di sala a indicare il succedersi dei brani. Lo spettatore prende posto in una sala ma è chiamato a spostarsi con la mente verso luoghi inaspettati e a guardare orizzonti musicali sempre nuovi. Una sorta di laboratorio creativo portato in scena seguendo il flusso di coscienza musicale che spazia dal jazz ai suoni brasiliani, a Carosone fino ai brani inediti del nuovo album “Blooming” in uscita in primavera, alcuni dei quali sono stati anticipati dal maestro durante la trasmissione cult “Via Dei Matti numero Zero” di Bollani e Valentina Cenni, che tanto ha entusiasmato il pubblico a casa e la critica.

IL CONCERTO DI KYLE EASTWOOD & UMBRIA JAZZ ORCHESTRA
Kyle Eastwood è quel che di solito si definisce un figlio d’arte. Adesso celebra il suo illustre genitore dedicandogli un progetto complesso e ambizioso che rilegge alcuni dei momenti più importanti della carriera di Clint Eastwood attore, regista, o entrambe le cose. Kyle Eastwood “Eastwood Symphonic” with Umbria Jazz orchestra è il titolo di una nuova versione delle colonne sonore di quei film in cui al consueto quintetto di Kyle si aggiunge un arrangiamento orchestrale, a cura di Gast Waltzing, che funge anche da direttore.
Da suo padre Kyle ha imparato ad amare il jazz, di cui Clint Eastwood è un grande appassionato, ed in famiglia è stato incoraggiato a prendere la strada del jazzman professionista. Dopo un inizio come bassista elettrico nelle band giovanili di r&b, ascoltando in casa molti dischi jazz e frequentando con il padre i grandi festival come Monterey (con il privilegio di poter passare con lui nel backstage e conoscere personalmente i musicisti) il giovane Kyle si è affermato come contrabbassista, bandleader e compositore. Ha anche lavorato a soundtrack di pellicole importanti come Million Dollar Baby, Gran Torino, Mystic River, Invictus, Letters from Iwo Jima. Dal disco di esordio come leader, uscito nel 1998 per la Sony Kyle Eastwood si è ritagliato un posto di rilievo nel mondo del jazz con la sua musica fresca e moderna, memore della tradizione e dei grandi jazzmen degli anni 50 e 60, ma perfettamente calata nel suo tempo.

L’APERTURA DI SOMI
Con una sorta di “New African Jazz” Somi getta un ponte tra le radici africane e la scena jazz e soul americana. Nata nell’illinois da genitori originari di Uganda e Rwanda, vissuta tra New York, Lagos e lo Zambia, studi in antropologia ed un master alla Tisch School of the Arts presso la New York University, Somi è stata vista come una Miriam Makeba dei nostri giorni. Non a caso: Somi ha composto una jazz opera dedicata alla grande cantante e attivista dei diritti civili sudafricana ed ancora a lei rende omaggio il suo ultimo disco, Zenzile: The Reimagination of Miriam Makeba. Artisticamente Somi è stata accostata anche a Dianne Reeves, Nina Simone e Dee DeeBridgewater.
Il debutto discografico fu nel 2003 con Eternal Motive, nel 2017 è uscito un album importante, il quinto in studio, intitolato Petite Afrique, il cui tema è l’esperienza dell’immigrazione negli Stati Uniti. Il disco ha vinto il 2018 NAACP Image Award come “Outstanding Jazz Album”. Nel songbook di questa giovane cantante e songwriter si trovano le molteplici ispirazioni che provengono da mondi tanto diversi come Africa e America, legate tra loro da intensità espressiva e da una vocalità duttile ed estremamente naturale.
Somi ha anche fondato New Africa Live, una organizzazione non-profit dedicata a celebrare i migliori artisti africani contemporanei attivi nei campi della performance, arti visuali, letteratura. Per il suo impegno sul tema dei diritti civili è stata invitata a esibirsi all’assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione della Giornata mondiale del ricordo delle vittime della schiavitù, e poi alla Carnegie Hall per la celebrazione del ventesimo anniversario della democrazia del Sud Africa.

IL MAESTRO HERBIE HANCOCK
Torna a Umbria Jazz Herbie Hancock una vera icona della musica degli ultimi sei decenni, non solo del jazz. La parola icona viene usata spesso nello show business e non sempre a proposito. Per Herbie Hancock, nessun dubbio. L’artista di Chicago ha attraversato, sempre da protagonista, generi e mode come performer, compositore, arrangiatore, produttore, scopritore di talenti, inventore di nuove tendenze, influencer per più di una generazione di musicisti.
Ovviamente una carriera così è stata oggetto di premi e riconoscimenti di ogni genere: un Oscar, 14 Grammy, innumerevoli Mtv Awards. Hancock è stato anche nominato Unesco GoodwillAmbassador e insignito del prestigioso Kennedy Center Honor. La Francia lo ha nominato Commandeur des Arts et des Lettres. È membro della American Academy of Arts and Sciences. E molto altro. Per l’appunto, un’icona.
Qui tutto il programma dettagliato