TERNI – «Sono a disposizione dei partiti per fare il candidato a sindaco di Terni». Il comandante Kenny, sabato mattina, ha annunciato la disponibilità a mettersi a capo di uno schieramento di partiti alternativo al centrodestra. Il Professore ha onestamente sottolineato che fino ad ora ha avuto solo l’investitura di Aricolo1 e della alleanza Verdi e Sinistra. Una investitura enfatica nel nome dell’antifascismo e dei trascorsi argentini del professore fuggito dalla dittatura.
Kenny non ha detto di essere al momento il candidato del Pd. D’altronde sempre nella mattinata di sabato, come anticipato da Umbria7, è arrivato il comunicato del segretario regionale del Pd Tommaso Bori, che conferma la riunione di martedì prossimo del tavolo della coalizione alternativa alle destre.
Bori sostiene che è in quella occasione che occorrerà trovare il nome, «la soluzione condivisa, con la sintesi delle nostre esperienze e dei nostri valori. In gioco c’è la dignità di una intera città che viene calpestata da cinque anni da una destra che smantella la sanità e taglia i servizi».
Nella sala ove il professore di ingegneria ha ufficializzato la sua disponibilità, c’era però tutto (o quasi) il Pd ternano. Quello che ha tirato le fila della candidatura di Kenny, quella che ha superato il nome di Luca Diotallevi e che ora si ritrova in contrasto con quella del pentastellato Fiorelli. Nel locale alla moda di via Galvani, c’era tutta la vecchia guardia: Leopoldo Di Girolamo, Paolo Raffaelli, Franco Giustinelli, Giocondo Talamonti, Sergio Sbarzella, Mario Giovannetti, Marina Sereni. In sala anche il segretario comunale Spinelli. Sulla porta, invece, è rimasto Fabio Paparelli. Assenti i consiglieri comunali Tiziana De Angelis e Francesco Filipponi, quest’ultimo a quanto pare impegnato nella inaugurazione del parco di Gabelletta intitolato a Don Antonio Pauselli. Josè Maria Kenny ai presenti ha parlato della sua visione di Terni: «Quando venni ad abitare qui, nel ‘92, era difficile fare le vasche alle otto di sera perché in corso Tacito c’era sempre tantissima gente. Ma anche le matricole universitarie erano numerose. Erano 140 e adesso ce le sogniamo. Il declino quindi non è stato solo della città fisica ma generale. Perciò mi sento in dovere di mettere a disposizione la mia progettualità».Kenny ha fatto due passi avanti, supportato dalla vecchia guardia del Pd di Terni. Occorrerà capire se martedì si delineerà una corsa in solitaria o se arriveranno rinforzi. Al momento, sia sul fronte Pd ternano che Cinque Stelle, sono esclusi passi indietro sui propri candidati.





