Aurora Provantini
TERNI – «Io non ti conosco. Io non so chi sei. So che hai cancellato
con un gesto i sogni miei». La canzone scritta da Mogol per il trentesimo compleanno di Mina potrebbe fare da colonna sonora ad un film già visto. Uno di quelli che finiscono con un addio al partito di Salvini. Disertare la seduta del consiglio comunale di lunedì 20 marzo per l’approvazione del Dup , è stato fatale per il consigliere della Lega Francesco Pocaforza, che a questo punto dichiara di fare fatica a riconoscersi nel partito che ha rappresentato per dieci anni.
«Un partito, la Lega di Terni, che nel corso del tempo è mutato nella sua identità e nella sua ideologia». Pocaforza trova «scorretto e sleale quanto accaduto lunedì a Palazzo Spada». Si riferisce al fatto che i consiglieri di maggioranza hanno disertato la seduta di lunedì per poi ripensarci il giorno seguente, quando all’ordine del giorno c’erano atti fondamentali per il bene di Terni e dei suoi cittadini.
«Sostengo con irremovibilità – spiega Pocaforza – che la votazione del Dup e del Bilancio, dovevano venire prima della poltrona nella classifica delle priorità di chi siede sui banchi di maggioranza del consiglio comunale».
«Io non so chi sei» intona Pocaforza: «Non mi riconosco più in un partito che cerca di scaricare e denigrare il sindaco uscente Leonardo Latini pur conscendo l’impegno e la costanza che lo hanno contraddistinto nel suo operato». Ora, non è chiaro cosa intenda fare. Se lasciare il suo partito o meno. Di sicuro non lascia Latini. Diciamo che tra la Lega e Latini, sceglie Latini.