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Laurearsi costa. Ma ripaga? In Umbria poco incide sullo stipendio

I dati provengono dallo studio condotto dal centro studi ImpresaLavoro: ecco quanto guadagna un laureato in più rispetto a chi ha solo la licenza elementare…

UMBRIA – La formazione universitaria e post-universitaria ripaga nel mondo del lavoro. Ma almeno non in Umbria: i dati confermano che il divario retributivo fra chi ha la licenza elementare e chi ha un titolo di studio universitario o post-universitario è fra i più sottili d’Italia, meno di 2€ lordi all’ora.

I dati provengono da uno studio condotto dal centro studi ImpresaLavoro, dell’imprenditore Massimo Blasoni, che, rielaborando le statistiche ISTAT sulle retribuzioni medie nelle regioni italiane, ha rilevato che lo stipendio lordo orario è nettamente superiore per chi ha completato un percorso universitario e post-universitario. Questo fenomeno è significativo nelle regioni del nord rispetto alle regioni del sud e delle isole, dove le differenze degli stipendi sono inferiori. Le tre regioni a pagare di più i dipendenti che possiedono solo la licenza di scuole elementare, sono la provincia autonoma di Bolzano (12,87 €/h), la Lombardia (11,67 €/h) e l’Emila Romagna (11,59€/h). Secondo la media nazionale, completare una formazione universitaria o post-universitaria significa migliorare la propria retribuzione di 2,42 €/h rispetto a chi possiede solo il diploma elementare e di 1,75 €/h rispetto a chi si è fermato alle scuole superiori. La situazione, però, è molto eterogenea nelle varie regioni italiane. A registrare un maggior divario retributivo fra lavoratori con un titolo di scuole elementare e lavoratori con una formazione universitaria e post-universitaria sono la Lombardia, con un incremento di 5,33 €/h; la Provincia Autonoma di Bolzano, con 4,49 €/h e il Lazio, con 4,87 €/h. Differentemente, il delta retributivo orario per i laureati rispetto ai non laureati si colloca al di sotto dei 2 €/h in Basilicata (1,15 €/h), Molise (1,54 €/h), Marche (1,61 €/h) e Sardegna (1,65 €/h). Si evince dalla ricerca che il mercato del lavoro delle regioni del Nord apprezza maggiormente chi consegue titoli di studio più avanzati. Uniche eccezioni rilevanti sono il Lazio e la Campania che, in netta controtendenza, hanno un mercato del lavoro che valorizza nettamente chi possiede titoli di studio più alti.

Un tema caldo degli ultimi anni è la differenza retributiva, a parità di titolo di studio e ruolo, fra uomini e donne. A livello nazionale gli uomini guadagnano 0,87 €/h in più rispetto alle colleghe dell’altro sesso. In tutte le regioni italiane gli uomini guadagnano di più rispetto alle donne, ma con alcune differenze: le aree in cui questo fenomeno è più accentuato sono la Provincia Autonoma di Bolzano (con un delta di 1,23 €/h), la Liguria (1,22 €/h) e il Friuli-Venezia Giulia (1,21 €/h). Il divario è più sottile,invece, in Sardegna (0,45 €/h), in Calabria (0,47 €/h) e in Lazio (0,57 €/h) e in generale in tutte le regioni del Centro-Sud del Paese.

«Studiare è, tutto sommato, un buon affare – dichiara Massimo Blasoni, Presidente del Centro Studi ImpresaLavoro – lo testimoniano i dati della ricerca svolta. Resta però rilevante nel Paese il tema della programmazione: non si trovano infermieri, medici, e tante altre professioni, mentre per alcuni profili il numero di laureati rimane troppo alto».

I DATI DELL’UMBRIA

In Umbria chi ha la licenzia di scuola elementare e media guadagna 10,96 euro lordi di media, chi ha il diploma appena 0,46 in più (11,39 euro lordi), mentre il laureato 12,55 euro. A conti fatti, quindi, la laurea dà appena 1,59 euro lordi a ora in più. Per quanto riguarda la differenza retributiva fra uomini e donne, in Umbria gli uomini guadagnano 11,65 euro lordi di media, le donne 10,87. La differenza è di 0,78 euro.

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