AR. SOR.
ITALIA – Storie Instagram al tramonto con la musica romantica in sottofondo? Reels riassuntivi di vacanze e posti visitati con canzoni nostalgia? Niente più da fare. Via la musica da Facebook, Instagram e WhatsApp. Meta, la holding proprietaria dei social più utilizzati non ha rinnovato l’accordo di licenza con la società italiana degli autori ed editore (Siae).
La decisione non avrà effetto solo sulle storie ma anche nei reels e nei post (novità introdotta da qualche mese). Quindi Siae rimuoverà i suoi brani dai media, e i contenuti finora utilizzati su Facebook non saranno più disponibili (o verranno bloccati). Su Instagram, invece, tutto verrà silenziato. Meta – fa sapere il sito di Milano Finanza che ha riportato l’annuncio del portavoce della società di Mark Zuckerberg – lavorerà però per trovare un accordo e far tornare i suoi utenti a migliorare i loro contenuti con le musiche preferite. «Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 Paesi nel mondo e continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti».
In un comunicato pubblicato sul sito Siae, la società italiana risponde a Meta, sostenendo: «La decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria library lascia sconcertati gli autori ed editori italiani». E poi, si legge: «A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti».
«Colpisce questa decisione, considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023».
E poi, conclude duramente: «Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana».