Marco Brunacci
TERNI – Al centrodestra s’ode uno squillo (Masselli che ha ricompattato la base elettorale che ha portato lo schieramento a essere il primo per distacco in città), nel centrosinistra si prova rispondere con uno squillo. Almeno c’è l’intenzione (al momento, una fondata intenzione) di compattarsi promuovendo un tavolo nazionale.
Fantasie? No. Alte probabilità di riuscita. Motivo: Schlein e Conte hanno pranzato insieme a Rimini qualche ora fa. Hanno parlato di candidature locali. E Conte ha esternato: «Bisogna fare qualunque sforzo per compattarsi con chi si oppone al centrodestra». Ma c’è ancora di più. Subito dopo l’esternazione un fragoroso tam tam, partito da Rimini rimbalzato a Roma e da qui giunto in Umbria, scende in particolari: è già pronto il tavolo comune Pd-M5s: la Taverna per Conte e Gribaudo o Sarracino per Schlein.
48 ore di tempo per iniziare a lavorare sui casi. Terni tra i primi. Ora il problema è questo: se tutto va come sembra, chi glielo dice all’ottimo segretario Spinelli che deve riporre nella fondina l’arma Kenny e andare a trattare con i contiani e con Fiorelli? Secondo un ex assessore Pd, Spinelli ha qualcosa dei guru apocalittici, di quelli made in Usa, che alla fine invitano i fedeli a bere con lui la cicuta pur di non arrendersi alla realtà. L’ex assessore esagera. Spinelli è un idealista. Però se il tavolo nazionale gli dice di fare le primarie, difese da tutto il Pd come il Santo Graal, lui come si mette? Così da questo momento al borsino delle candidature del centrosinistra a Terni Kenny è sospeso per eccesso di ribasso.
Ma guai a dire che tutto è finito. A Terni, di qui è di là, non ci si annoia mai.