R.P.
UMBERTIDE (Perugia) – «Mentre noi siamo in prima linea per affrontare l’emergenza e dare sostegno alla popolazione c’è invece chi prova a speculare politicamente sul terremoto»: è un fiume in piena il vicesindaco di Umbertide, Annalisa Mierla, pierantoniese doc che, oltre a svolgere il suo compito amministrativo, deve combattere contro le conseguenze del sisma come numerosissimi suoi compaesani.
Mierla affida il suo sfogo a un video in diretta sul suo profilo Facebook: «Mi trovate abbastanza arrabbiata perché sono qui, in mezzo al mio paese. Noi siamo qui per cercare di portare immediatamente ristoro e rifugio alle persone che sono fuori dalle loro case come la sottoscritta che è stata dichiarata ufficialmente sfollata. Uscendo dalla mia casa mi trovo i rappresentanti di partiti politici, coordinatore di una lista civica per cercare delle firme per fare un comitato per il post sisma quando c’è un centro operativo comunale che sta cercando persone per aiutare la Protezione Civile che sta facendo un lavoro enorme non dormendo la notte per portare i pasti alle persone. Nessuno di questi partiti politici ci ha mai chiesto se c’era bisogno di qualcosa. Solo in pochi e per fortuna buoni. Io non mi faccio e non mi farò mai strumentalizzare da queste che io stento a chiamare persone. Sicuramente non politici, perché la politica. Per me la politica è una cosa seria».

Le voci iniziano a girare. Le chiacchiere si fanno insistenti: chi sarà stato l’autore della raccolta firme? Di che partito sarà? Sarà di Umbertide o di fuori? L’argomento diventa di dominio pubblico. La questione in un battito di ciglia diventa protagonista delle discussioni del giorno. Gli inglesi addirittura pensavano di aprire le scommesse sull’identità del promotore della petizione.
Fermi tutti! Facebook ci consegna la verità. Quelle che erano le ipotesi diventano certezze granitiche. Alberto Bartolini, anche lui di Pierantonio, coordinatore di Azione a Umbertide e uno delle anime della lista civica Patto 23 rivendica la paternità di quanto denunciato dal vicesindaco.
Scrive Bartolini: «Investire un patrimonio su un’abitazione e poi vedersela quasi distruggere. È un colpo al cuore e all’anima. Pensavo che la raccolta firme per accertare se vi fossero le condizioni per un ipotetico comitato post terremoto, apolitico/apartitico come libero cittadino e “sfollato” causa calamità, fosse una bella cosa. Come sempre, queste prove nascono e muoiono, nonostante i tantissimi consensi ricevuti e firme. Vedremo se nel futuro insieme alle amministrazioni, si potrà creare qualcosa di utile per i pierantoniesi. Daje paesello».