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Un “cultivar” premiato per la qualità: visita inaspettata al frantoio Batta di Perugia

I complimenti dell’assessore Morroni per la realtà che nel corso degli anni ha saputo affermarsi a livello mondiale

di Gino Goti

PERUGIA – Giornata da ricordare per il frantoio Giovanni Batta di Perugia gratificato dalla visita ufficiale di Roberto Morroni, assessore regionale alle politiche agricole e agroalimentari e alla tutela e valorizzazione ambientale dell’Umbria.

Sono stati gli ennesimi successi del frantoio conseguiti nell’ultima campagna olearia a convincere l’assessore a onorare i riconoscimenti regionali, nazionali e internazionali culminati con il punteggio di 99/100 sulla prestigiosa guida all’olio extravergine d’oliva Flos Olei che, oltre a questo elevatissimo punteggio, ha attribuito al prodotto di Giovanni batta anche uno dei premi “The best 20” per il 2023, come migliore olio di oliva dell’anno a livello mondiale.

L’assessore ha visitato il frantoio insieme al suo staff intrattenendosi con Giovanni Batta, con la signora Giuliana e con Giovanni Breccolenti, agronomo di fiducia.

«Ci tenevo a visitare questo frantoio – ha detto l’assessore Morroni – una realtà aziendale storica che ha il pregio di produrre una eccellenza straordinaria quale è appunto l’olio extravergine di oliva del nostro territorio. Ci tenevo a conoscere questa realtà perché penso sia espressione di un patrimonio formidabile che la nostra Regione ha saputo costruire nel corso degli anni grazie alla passione, all’intraprendenza di imprenditori come la famiglia Batta».

«Sono qui – ha proseguito l’assessore – con estremo piacere e sono venuto a complimentarmi anche rispetto a importanti e prestigiosi riconoscimenti che questa azienda ha ricevuto e ci tenevo a visitare direttamente l’azienda- Oggi sono qui ed è stata un’occasione preziosa per entrare in contatto e prendere visione di una realtà che ha saputo affermarsi nel corso degli anni per la straordinaria qualità della loro produzione ».

L’assaggio di una bruschetta nel frantoio ha completato la visita per verificare sul campo, o meglio in frantoio, i sapori e la qualità del “dolce agogia”, un “cultivar” premiato a livello mondiale, su una fetta di pane abbrustolito.

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