in ,

Banche centrali e Btp. Nulla cambia, tutto si sussegue

L’analisi di Angelo Drusiani

di Angelo Drusiani

TERNI – “Gli italiani sono stati giudicati colpevoli dalla giustizia italiana “in contumacia”, senza aver avuto la possibilità di difendersi in un nuovo processo” … “La quasi totalità dei richiedenti hanno vissuto in Francia per circa 25-40 anni, un paese in cui hanno una situazione familiare stabile, sono inseriti professionalmente e socialmente, senza più nessun legame con l’Italia, cosicché la loro estradizione causerebbe un danno sproporzionato al loro diritto a rispetto della vita privata e familiare”. Dura lex, sed lex.

Alcuni brani da “Bartali” di Paolo Conte:
“…Oh, quanta strada nei miei sandali
Quanta ne avrà fatta Bartali
Quel naso triste come una salita
Quegli occhi allegri da italiano in gita
E i francesi ci rispettano
Che le balle ancora gli girano…”
“…E vai che io sto qui e aspetto Bartali
Scalpitando sui miei sandali
Da quella curva spunterà
Quel naso triste da italiano allegro
Tra i francesi che si incazzano
E i giornali che svolazzano..”
Solo per ricordare che altri, evidentemente, un danno sproporzionato al loro diritto a rispetto della vita privata e familiare non lo avranno patito, in passato, in Italia.
L’inflazione rilevata in Eurozona si è attestata al 6,9% a marzo, in calo di 1,6 punti rispetto all’8,5% di febbraio, dato riportato da Eurostat. La discesa è percentualmente vicina al 19% e rappresenta un’efficace risposta alla manovra restrittiva, in materia di tasso di riferimento che la Banca Centrale Europea sta ponendo in atto da circa un anno. Certo il calice è amaro, per chi si indebita soprattutto, ma l’eccessivo rialzo del costo del denaro viene ridimensionato solamente attuando la citata manovra restrittiva. Che non è finita qui, è bene ricordarselo. Perché la BCE vorrebbe ridurla al 2 per cento. E di strada da percorrere ne abbiamo ancora non poca, davanti a noi, per raggiungere il citato valore.
Ad ulteriori incrementi dei tassi di riferimento delle Banche Centrali, generalmente corrispondono, da un lato, un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato e, dall’altro, una fase d’incertezza per le quotazioni azionarie. In teoria, due situazioni che potrebbero convivere con quotazioni cedenti in ambedue i casi. Se, probabilmente, i valori di scambio dei BTP e titoli con analoghe caratteristiche con scadenza medio lunghe, da sette anni in avanti, gradualmente si attesteranno a quotazioni inferiori, per il comparto azionario saranno le attese su quale sarà l’eventuale livello d’incremento del tasso ufficiale a condizionare la tendenza dell’indice di Borsa. In particolare, nelle sedute che quasi mensilmente precedono le riunioni delle Banche Centrali.

Nel primo caso, comparto obbligazionario, non si deve pensare, in primo luogo, che il calo delle quotazioni rappresenti un danno. Perché l’ottica dell’investitore dovrebbe essere di medio periodo, pari ad un arco temporale compreso fra tre e cinque anni. Nel corso dei quali, vi sono tantissime probabilità che i rendimenti di mercati, come il tasso d’inflazione, si attestino a valori via via inferiori, spingendo in alto le quotazioni dei citati BTP. In particolare, interessante resta la scadenza decennale, il cui valore di scambio sale di circa otto punti, per un punto di calo del rendimento di mercato. E se i punti sono due o tre o altri ancora, il rialzo del prezzo si attesta su valori crescenti. A prezzi calanti, causa rendimenti in rialzo, inserire in portafoglio titoli con durata medio lunga dovrebbe rappresentare in prospettiva un’ottima strategia d’investimento.
Più complessa la vicenda del comparto azionario. In primo luogo, perché l’attività quotidiana si materializza in scambi continui, soprattutto delle azioni delle società più note e con capitalizzazioni più elevate. Con conseguenti e rapidi mutamenti di prezzo, nei due sensi, al rialzo, al ribasso. Anche negli investimenti in strumenti obbligazionari è presente una componente di rischiosità importante: l’esempio più vicino a noi temporalmente è stata la caduta dei valori di mercato delle obbligazioni subordinate, riservate, peraltro, ad investitori definiti professionali. Valori di mercato che, dopo poche sedute di scambi, hanno ripreso ad aumentare. Stessa situazione si verifica nel comparto azionario su larga scala. Anzi, su quasi tutte le realtà azionarie scambiate a listino. La possibilità di discrete variazioni dei prezzi di mercato, pur caratteristica di ambedue le componenti del mercato, è maggiormente presente nel comparto azionario. Ed è la ragione che induce molti investitori a delegare a gestori professionali la cura di parte del patrimonio personale.

Che avranno a che fare l’inflazione, i BTP, i titoli azionari, dopo l’incipit? Nulla e tanto: è la vita di noi umani, che si dipana tra momenti di riflessione, anche amara, l’incipit, e momenti di routine, l’inflazione e il resto. Routine che, in ogni caso, ha comunque vissuto Piazza della Loggia, Piazza Fontana, il 2 agosto alla Stazione di Bologna… E, ora, la guerra in oriente del vecchio Continente.

Perugia-Frosinone: come cambia la viabilità in città

Lega, ore concitate: «Fate vobis»