TERNI – Tra i sette aspiranti sindaco non mancano i capipopolo. Stefano Bandecchi porta la bandiera, ma ecco che in questa campagna elettorale emerge la sua versione ternana. Il Bandecchi “de noantri” è Emanuele Fiorini da Campomicciolo.
«Ah preside’ io non c’ho una lira, se me denunciano per l’avvocato vengo da lei».
E Bandecchi: «Non ti preoccupare, parliamo con Corridore». Fiorini sulla battuta non arretra: «Ah preside’ magari meglio un altro».
E giù risate in sala. La sala conferenze è quella messa a disposizione da Confartigianato Imprese Terni. Stefano Bandecchi ed Emanuele Fiorini sono due animali da palcoscenico. Uno è il padrone di Unicusano, l’altro un ex operaio delle Acciaierie. Uno arriva in mega Suv e due guardie del corpo, l’altro con uno “scassone” in ritardo, perennemente in ritardo : «Ma stavolta la colpa è della rotatoria del Tulipano, appena faccio il sindaco la spiano».
Bandecchi è a digiuno di procedure che riguardano la pubblica amministrazione. Fiorini in cinque anni da consigliere comunale ha firmato una decina di esposti e letto centinaia di delibere.
«Fiorini studia sempre» – dice parlando di sé in terza persona. Sia Bandecchi che Fiorini spesso si autocitano, e lo fanno perché hanno una alta considerazione delle proprie battaglie. Bandecchi parla genericamente di “ruberie”. Fiorini fa nomi e cognomi, e forse è per questo che potrebbe servirgli un avvocato.
A dun recente dibattito ha fatto il nome di un dirigente comunale che a suo dire non avrebbe il titolo di studio giusto. Ha parlato inoltre di una direzione lavori (per il cantiere del Verdi) da 270mila euro affidata fuori dal Comune: «Ma allora i tecnici comunali che ci stanno a fare?»
Il Bandecchi di Livorno e quello di Campomicciolo sono uniti anche dal nemico comune: il centrodestra di Orlando Masselli.


