AL.MIN.
UMBERTIDE (Perugia) – Uno dei sorvegliati speciali del terremoto resta sempre il campanile della chiesa di San Paterniano. Nella mattina del 17 aprile, a seguito della scossa di 3.3, i primi pensieri sono stati per la torre campanaria della frazione. La struttura è stata già messa a dura prova dai sismi del 9 marzo e ha subito notevoli danni alla cella campanaria.
Nel corso della mattinata, alcuni pierantoniesi si sono soffermati al lungo ai limiti della mini rossa tra via Leonardo Da Vinci e via Sturzo per notare qualche nuovo danno al campanile. Ogni dubbio è stato fugato a seguito di un sopralluogo da parte dei vigili del fuoco di Perugia: nessuna nuova criticità è stata riscontrata e la struttura non ha registrato lesioni in seguito alla scossa di lunedì.
Molto presto la torre sarà sottoposta a uno specifico intervento di messa in sicurezza. L’obiettivo, è quello di tornare a garantire la circolazione nel centro della frazione e facilitare i collegamenti con la periferia. I lavori saranno resi possibili grazie ad una parte dei 3,5 milioni di euro stanziati dal Governo con l’approvazione dello stato di emergenza.
Il campanile ha subito danni importanti come risulta dalla valutazione tecnica dei vigili del fuoco del comando di Perugia: «Il corpo di fabbrica del campanile appare fortemente lesionato in corrispondenza dei piedritti della torre campanaria. Al fine di riaprire la zona alla circolazione e preservare il bene culturale, il Gtsa ritiene che il corpo nazionale dei vigili del fuoco possa procedere alla esecuzione di interventi provvisionali di cerchiatura». Da qui la firma di un’ ordinanza da parte del Comune che da il via all’esecuzione dei lavori da parte della parrocchia di San Paterniano tramite i vigili del fuoco, con il sostegno economico dei fondi garantiti dallo stato di emergenza. Lavori di messa in sicurezza che dovranno essere eseguiti «nel rispetto delle modalità esecutive indicate nella documentazione tecnica allegata ed in base alle eventuali indicazioni della competente Soprintendenza alle belle arti».


