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Terremoto, verso lo stato di emergenza. Castelli: «Il lavoro va avanti»

Ribaditi il no alle casette e la volontà di puntare sul contributo per l’autonoma sistemazione

Al.Min.

PERUGIA – Una visita che è servita per fare il punto della situazione e per iniziare il lavoro che prenderà il via ufficialmente con la dichiarazione dello stato di emergenza. È questo il senso del sopralluogo effettuato dal commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto 2016 e senatore della Repubblica, Guido Castelli, nel pomeriggio di sabato primo aprile nei luoghi colpiti dal terremoto dello scorso 9 marzo.

L’arrivo del commissario per la ricostruzione anticipa di qualche giorno quello del ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, fissato per giovedì 6 aprile. Molto probabilmente quel giorno ci saranno buone notizie sull’approvazione della pratica riguardante la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale e sul successivo inserimento di Pierantonio, Sant’Orfeto, Pian d’Assino e Badia di Montecorona nel cratere del sisma 2016 al fine di velocizzare le pratiche per la ricostruzione e soprattutto per dare risposte a chi non ha più un tetto sopra la testa.

Ad accogliere Castelli a Pierantonio sono stati i sindaci di Umbertide e Perugia, Luca Carizia e Andrea Romizi, il vicesindaco umbertidese e l’assessore alle politiche sociali del capoluogo umbro, Annalisa Mierla ed Edi Cicchi, il presidente del consiglio regionale, Marco Squarta, il deputato Riccardo Augusto Marchetti, l’assessore regionale alla protezione civile Enrico Melasecche e il direttore della ProCiv umbra, Stefano Nodessi.

Il commissario ha in un primo momento visitato il centro di Pierantonio, uno dei luoghi dove il sisma ha fatto sentire di più la propria ferocia. Successivamente Castelli si è recato presso la palestra della scuola elementare della frazione, in cui sono ancora ospitate 41 persone suddivise in 21 nuclei familiari. Nell’edificio ha avuto modo di parlare con alcuni sfollati che hanno chiesto celermente di trovare una soluzione alla situazione che stanno vivendo.

La visita è proseguita nella frazione perugina di Sant’Orfeto per poi terminare alla sede del Gruppo comunale di protezione civile di Umbertide, presso la quale si è complimentato con il presidente Gabriele Lisetti e con tutti i volontari per il lavoro che stanno svolgendo per far fronte all’emergenza.
Queste le parole del commissario Castelli: «Abbiamo fatto un briefing tecnico sulle cose che dovremo affrontare una volta un minuto dopo l’annuncio del provvedimento per lo stato di emergenza – ha detto – Con la protezione civile quello che è più opportuno proporre per la sistemazione provvisoria di chi si trova ancora in situazione precaria, non solo chi sta in palestra ma anche coloro che si trovano da parenti, in bed and breakfast o in agriturismi».

Da Castelli sono arrivate parole di elogio su come è stata gestita la situazione da pochi minuti dopo le scosse fino a oggi: «La protezione civile ha fatto veramente un ottimo lavoro – ha proseguito – C’è ancora un Centro operativo comunale attivo di fatto 24 ore su 24. La fase d’emergenza è stata gestita al meglio. Ci siamo portati avanti con il lavoro che dovremo affrontare nel momento in cui ci sarà la dichiarazione dello stato di emergenza di portata nazionale. Ho trovato una comunità compatta e coesa, disorientata come solo può provocare il sisma. Anche l’amministrazione mi sembra abbia fatto tutto secondo le buone pratiche».

Il no alle casette e la volontà di puntare tutto sull’autonoma situazione e i contributi per la delocalizzazione è stato nuovamente ribadito dal direttore generale della Protezione civile, Stefano Nodessi: «L’indicazione è di evitare container e casette. Visto che si è trattato di un terremoto molto circoscritto, una volta avuto il contributo per l’autonoma sistemazione sarà molto più facile una locazione considerando anche l’aumento dei prezzi. E’ un brutto segnale che cercheremo di risolvere anche con l’aiuto del commissario Castelli. Cominceremo presto anche a parlare delle strutture commerciali che sono dodici e concentrate tutte in via Leonardo Da Vinci. Qualcuno vuole rimanere ma alcuni preferiscono spostarsi di qualche metro per poter ottenere il contributo per la delocalizzazione».

Nel corso del sopralluogo, le amministrazione comunali di Umbertide e Perugia hanno ringraziato il senatore Castelli per la presenza. Hanno inoltre auspicato che, nel momento in cui sarà dichiarato lo stato di emergenza nazionale da parte del governo, Castelli venga nominato commissario per la ricostruzione anche per il terremoto del 9 marzo 2023.

Per quanto riguarda i numeri, sono attualmente 723 le persone sfollate: 438 sono residenti nel comune di Umbertide (per un totale di 225 nuclei familiari) e 285 provengono dal perugino (43 i nuclei familiari coinvolti). Nell’eugubino risulta sfollato un nucleo familiare. Sono circa 200 in tutto il cratere gli edifici che sono stati dichiarati inagibili.
Non resta che attendere l’arrivo del ministro Musumeci, sperando che la sua visita sia foriera di buone notizie da Roma.

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