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Acacia Group sempre più a “impatto positivo”: l’osservatorio entra nella rete Regusto

Il Ceo Francesco Pace: «Cura per le risorse e per il territorio, sono tra i valori che da sempre guidano la nostra mission». E intanto c’è grande attesa per l’Economic Challenge di settembre

R.P.

PERUGIA – Anche Acacia Group, osservatorio economico perugino, entra nella rete Impatto Positivo di Regusto, primo network nazionale che mette insieme la rete di aziende italiane per alimentare il ciclo virtuoso della lotta allo spreco.

Grazie agli “impact token”, algoritmi che certificano l’impatto sociale e ambientale generato nel territorio attraverso il recupero di prodotti a rischio spreco, Acacia Group ha contribuito a distribuire oltre 10.000 pasti equivalenti, evitando l’emissione di 5.000 kg di CO2 e risparmiando 10.000 m3 di acqua e 15.000 m2 di suolo grazie al mancato smaltimento dei prodotti a rischio spreco.

La realtà umbra si è posta un obiettivo ancora più importante, il raggiungimento di 100.000 pasti equivalenti, distribuiti grazie al coinvolgimento delle aziende del proprio network.
«Spesso ci si domanda se fare business possa coincidere con una tutela dei valori legati a tematiche sociali e ambientali – le parole di Francesco Pace, Ceo di Acacia Group – Rispetto per le persone, impegno per la comunità, trasparenza del business, non spreco, cura per le risorse e per il territorio, sono i valori che da sempre guidano la mission di Acacia, e che sono diventati una scelta permanente e parte integrante dell’impresa. Pertanto abbiamo deciso di creare impatto positivo anche per il maggiore evento da noi organizzato: l’Economic Challenge 2023 che si svolgerà il 28 e 29 settembre ad Assisi. Una promessa, quella di un futuro sostenibile, fatta a dicembre durante il Gala delle Imprese Acacia Group, che si concretizza in una carezza gentile e sostenibile verso il mondo che ogni giorno viviamo».

«Il ciclo virtuoso che sta alla base dell’ecosistema Regusto genera impatto positivo creando valore dalla riduzione dello spreco – il commento di Marco Raspati di Regusto – Le aziende possono donare o vendere, senza alcun costo di servizio, prodotti a rischio spreco sulla piattaforma nostra piattaforma.. Attraverso un processo di valorizzazione e ridistribuzione i prodotti recuperati vengono trasformati in risorsa, permettendo di evitare emissioni di CO2 e consumo di preziose risorse, ambientali ed economiche, nel processo di smaltimento delle eccedenze. I beni alimentari e non alimentari recuperati sono messi a disposizione degli enti non profit sul territorio nazionale. L’attività di Regusto è in linea con gli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite per l’agenda 2030. Nel 2022 abbiamo ricevuto da Confindustria il riconoscimento come Best Performer dell’Economia Circolare».

Tutte le aziende aderenti al progetto sono inserite nel registro pubblico blockchain che certifica l’impatto ambientale e sociale che ogni azienda contribuisce ad alimentare, aggiornato in tempo reale e accessibile a tutti. I dati certificati di impatto ambientale e sociale posso essere inseriti dall’azienda nel proprio bilancio di sostenibilità.

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