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Arnie 2.0, a Città di Castello si studiano nuove tecnologie per rivoluzionare il mondo dell’apicoltura

L’interessante lavoro di ricerca è affidato ai ragazzi dell’istituto “Franchetti-Salviani”

CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) – La tecnologia guarda sempre avanti e grazie al lavoro di ricerca di giovani studenti trova il modo di rendere più moderno il monitoraggio della api. Si chiama “Digital bee hive” il progetto innovativo svolto dagli studenti delle classi quarte e quinte dei corsi di informatica, elettronica e chimica dell’istituto tecnico “Franchetti-Salviani” di Città di Castello, realizzato con gli apicoltori del territorio.

Un lavoro di studio fatto sul campo che porterà a qualcosa di veramente rivoluzionario, attraverso il controllo a distanza, mediante le più sofisticate tecnologie, delle arnie e del benessere delle loro “ospiti”, bravissime a produrre del buonissimo miele ma anche di garantire la salvaguardia del nostro ecosistema (le api, come è bene ricordare, sono le responsabili del 71% dell’impollinazione delle specie vegetali).

A spiegare nel dettaglio in cosa consiste il progetto è stato il professor Francesco Adriani, docente responsabile del progetto: «L’introduzione della tecnologia IoT – dice il professor Adriani – può offrire un supporto agli apicoltori, fornendo dati remoti sull’andamento della produzione di miele e sullo stato di salute delle arnie, offrendo indicazioni significative sull’intero apiario. Le classi informatica, elettronica e chimica stanno studiando le api e le arnie in collaborazione con gli apicoltori, cercando di identificare i parametri che forniscono informazioni sullo stato di salute delle api».

Grazie al genio dei ragazzi hanno visto la luce «un’arnia sensorizzata, un server REST ospitato su un server dedicato e un portale in PHP con grafici di Google Chat per la visualizzazione dei dati. Inoltre – precisa Adriani – ritengo che sia fondamentale riscoprire e rivisitare mestieri che ci mettono in contatto diretto con la natura, basati su una cultura profonda e radicata nel territorio. Questi mestieri sono di natura artigianale e meritano di essere migliorati e diffusi tra le giovani generazioni, in modo da preservare le tradizioni locali e al contempo innovarle dal punto di vista tecnologico».

Successivamente, tutte le informazioni acquisite, spiega il docente, vengono «inviate tramite API a un server REST, che registra e fornisce i dati raccolti. Finora, è stato sviluppato un prototipo di arnia digitale, dotata di sensori e di un modulo ESP32 per la connessione Wi-Fi al server».

Le innovazioni non finiscono qui: «Si sta lavorando allo sviluppo di un’interfaccia web per la visualizzazione dei dati. In una fase successiva, sarà necessario validare, elaborare e correlare i dati raccolti. Inoltre, verrà sviluppata un’applicazione web per smartphone».

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