di Angelo Drusiani
TERNI – Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna ; è l’evoluzione di PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna), già in uso sin dagli anni Novanta, cui venne aggiunto, anni fa, come si può leggere sopra, l’Irlanda. Molti investitori internazionali, pur non rinunciando ad investire in emissioni governative degli Esecutivi dei cinque Paesi europei, li consideravano più rischiosi, a livello di debito pubblico, di altri. Anche se il riferimento potrà apparire strano e, soprattutto, particolare, all’interno di quell’acronimo si è sviluppata, via via, una rivoluzione che, con mio grande rammarico, ha visto, al momento, il titolo decennale del nostro Paese pagare il rendimento più elevato.
Alla data del 26 maggio di quest’anno, il tasso pagato dalla scadenza a dieci anni italiana era del 4,396%, quello della Grecia del 3,902 per cento. E così via, per arrivare al costo della raccolta di Berlino, pari al 2,521%. Ho saltato tutti gli altri Paesi, perché, in effetti, mi interessava il confronto tra due delle nazioni che, in un passato assai remoto, rappresentarono una sorta di culla della parte del globo a quell’epoca conosciuta.

Leggere il grafico appare abbastanza eloquente come da un modesto “vantaggio” d’inizio anno, quando il nostro decennale offriva un rendimento del 4,55%, cinque centesimi in meno rispetto a quello di Atene, la rilevazione del citato 26 maggio 2023 evidenzia uno “svantaggio” non trascurabile, se, come in effetti appare, l’emissione decennale italiana paga mezzo punto in più agli investitori, rispetto a quanto offre loro il titolo governativo di Atene. Più che rammaricarsene, non si può fare, in effetti. Se non seguire, nel corso dei prossimi mesi, come evolverà la situazione. Non è il rendimento massimo pagato dal nostro emittente governativo, nell’ultimo anno, peraltro. Il futuro del mercato obbligazionario è ancora, e più che mai, legato alle decisioni dei Banchieri Centrali, in particolare della strategia che attuerà la Banca Centrale Europea. Il tasso d’inflazione fatica a diminuire, perché troppi prezzi delle materie prime si mantengono su valori elevati. Trasferendosi, di conseguenza, su quelli al dettaglio. Inducendo i consumi a perdere via via terreno. Ed ecco che potrebbe verificarsi, a causa del rialzo dei prezzi al consumo. Anche se, naturalmente, non è automatico accada.
recessione
«L’economia della Germania è entrata in recessione. Lo certifica l’ufficio federale di statistica Destatis, comunicando che nel primo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo tedesco è calato dello 0,3%, peggiorando rispetto alle stime che prevedevano una stagnazione, in pratica una non crescita dell’economia. Il dato citato segue il meno 0,5% maturato nell’ultimo trimestre 2022. E come una rondine non fa primavera, al contrario, due trimestri in cui l’economia evidenzia un segno “meno”
davanti al dato, inducono gli analisti a dichiarare che una temporanea recessione, definita tecnica, sta caratterizzando l’economia di quel Paese».
Scongiuri a parte, la vicenda citata rappresenta semplicemente un esempio di ciò che può verificarsi, quando la speculazione eccede. E i rialzi dei prezzi delle materie prime potrebbero esserne un esempio.
Con un volo pindarico, l’ennesimo che caratterizza il pensiero dell’uomo, si passa al lunedì post voto amministrativo in alcuni Comuni del nostro Paese. Naturalmente, come in tanti campi della vita, le persone si dividono al momento di esprimere il voto stesso. A volte nascono pure forti discussioni, come accade, peraltro, per chi segue gli avvenimenti sportivi.
Il tifo è tifo, non c’è che dire! Per le elezioni, come per lo sport, è giusto “tifare”, è giusto dividersi a livello di pensiero. Ma è giusto ricordare, soprattutto, che non è un “bene” a cui tutte le persone del globo possono accedere. Un bene prezioso, sintomo di libertà. “Or ti piaccia gradire la sua venuta: / libertà va cercando, ch’è si cara, / come sa chi per lei vita rifiuta.”
Nella Divina Commedia, Dante elogia la libertà stessa, ricordando che vi è chi abbandona la vita, pur di non essere costretto a rinunciarvi alla libertà. Meditate gente, meditate! Il vecchio “spot” della birra.