TERNI – Alla partenza dell’ottava tappa del Giro d’Italia il sit in dei lavoratori della Tct. Era stato annunciato il giorno prima in consiglio comunale da una delegazione che si è presentata a Palazzo Spada per chiedere aiuto in merito alla loro situazione. Nel giro di poche ore l’azienda di Gino Timpani ha aperto la procedura di licenziamento per 51 dipendenti, Arvedi Ast ha convocato un tavolo per lunedì 15 sottolineando che il contratto tra Tubificio e Tct non era scaduto, è partito il Giro d’Italia. «Una vicenda che avrà delle conseguenze significative». Mentre a Terni stava arrivando la Carovana rosa, Arvedi-Ast stigmatizzava il comportamento di Tct: «Abbiamo preso atto della decisione unilaterale di Tct Srl di interrompere le attività imprenditoriali a partire dal 22 maggio 2023 e di avviare una procedura di licenziamento collettivo, nonostante il contratto d’appalto in essere con Tubificio di Terni che scade nel marzo 2024». «L’interruzione arbitraria e illegittima del rapporto contrattuale con Tubificio di Terni causerà ulteriori danni – si legge nella dura nota di Ast – che saranno addebitati ai responsabili. Arvedi Ast assicura comunque che contribuirà a risolvere, nella misura a lei possibile, le eventuali criticità occupazionali che dovessero insorgere, nei tempi e con le necessarie modalità».







