TERNI- L’ordine degli avvocati di Terni torna alle urne. Il 24 e il 25 maggio l’esercito delle toghe va al voto per il rinnovo del consiglio dell’Ordine commissariato due mesi fa. Un provvedimento preso in seguito alle dimissioni di sei componenti: una mossa studiata per contestare una nomina che – a detta dei sei – non teneva conto dei voti espressi durante le elezioni di pochi giorni prima, che invece premiava Fabio Lancia. Succede infatti che diventa presidente Stefania Cherubini, la prima donna ai vertici per Terni, ma il consiglio si spacca. Succede che appena due ore dopo si dimettono in sei, la metà più uno. Succede che il mattino seguente Stefania Cherubini apre le Pec inviate dagli avvocati Andrea Camilli, Fabio Lancia, Elisa Esposito, Alessia Solini, Paolo Cipiccia, Antonio Barberisi, il consigliere che prima si astiene consentendo alla Cherubini di essere nominata presidente e poi “agisce”: mail di rinuncia al mandato. Stefania Cherubini diventa comunque la prima avvocata eletta ai vertici dell’ordine di Terni e anche quella che dura di meno: un giorno solo. Il 15 febbraio la nomina e il 16 febbraio la nota dell’Odine: «Si comunica agli iscritti che in data 15 febbraio i neo insediati consiglieri dell’Ordine, avvocati Antonio Barberisi, Andrea Camilli, Paolo Cipiccia, Elisa Esposito, Fabio Lancia e Alessia Solini, con separate comunicazioni pervenute a mezzo pec, hanno rassegnato le proprie dimissioni, con effetto immediato, dalla carica assunta. Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Terni è pertanto decaduto. Di conseguenza, in ossequi alle disposizioni normative, è stato prontamente formalizzato lo scioglimento al Ministero della Giustizia e al Consiglio nazionale forense». La conseguente procedura di commissariamento richiama alla guida dell’Ordine l’avvocato Renato Chiaranti. Ora si torna alle urne. Alcuni degli eletti il 3 febbraio non si sono potuti ricandidare: le dimissioni 12 giorni dopo gli hanno fatto comunque briciare il secondo mandato. Corrono in venti: Giorgio Biancifiori, Paola Placidi, Mauro Capotosti, Arnaldo Giocondi, Marco Proietti, Maria Mariani, Massimiliano Foddai, Simona Leonelli, Antonio De Angelis, Francesca Gaviglio, Silvia Starnini, Valentina Iacobellis, Andrea Colacci, Federica Grimani, Mara Provantini, Giovanna Scarcia, Andrea Camilli, Francesco Sconocchia. Ma non corrono uniti. Da una parte Proietti, Giocondi, Placidi, Leonelli, Mariani e Foddai. Dall’altra Gaviglio, Iacobellis, Starnini. Gli altri si vedrà. Intanto Gentiletti dichiara: « L’Avvocatura rappresenta un presidio fondamentale per il nostro territorio e le questioni da affrontare insieme sono tante. A partire dal rafforzamento dei servizi di prossimità, penso in particolare alle colleghe e ai colleghi che hanno il loro studio ad Orvieto. È importante che il nostro Ordine si faccia carico delle difficoltà che vivono dopo la soppressione del Tribunale di Orvieto. Penso ai giovani che si affacciano ad una professione entusiasmante ma difficile. Occorrerà lavorare insieme a loro per permettergli di continuare a investire il loro talento nella nostra professione. Penso ancora che l’assemblearismo ed il lavoro per commissioni specifiche e tematica debba essere assolutamente favorito. Tutte le iscritte e gli iscritti devono avere modo di vigilare costantemente e supportare l’attività del Consiglio, il cui ruolo è esprimere la sintesi dell’assemblea. Per queste e molte altre ragioni ho dato la mia disponibilità a far parte del Consiglio. Se le colleghe e i colleghi lo vorranno, sarò lieto e lavorerò sicuramente in squadra, perché alla nostra categoria serve questo, unità e compattezza per rafforzare il nostro ruolo di presidio democratico, che la città apprezza e stima».In fondo è una campagna elettorale anche questa, che però non prevede ballottaggi.
