di Marco Brunacci
TERNI – Che succede dopo l’incredibile pasticcio del centrosinistra ternano, col Pd che ha ritenuto inutile cercare un’intesa con i Cinquestelle che avrebbe spianato – con ogni evidenza fin da subito – la strada per il ballottaggio contro Masselli, archiviando il “fenomeno” Bandecchi e facendo partire un possibile contropiede del centrosinistra per provare a riprendersi l’Umbria?
Si sa questo: le linee tra segreteria regionale, provinciale e nazionale del Pd sono bollenti. La verità – dicono i ben informati – è che la segreteria regionale vorrebbe da subito le dimissioni del segretario di Terni, Spinelli (arrivato per altro neanche primo come candidato consigliere tra i suoi), ma si aspetta che un sussulto di realismo colpisca il segretario ternano e lo induca, dopo l’iperuranico commento al risultato elettorale, a lasciare il mandato. Inutile chiedere conferme. Nessuno parla. Ma i numeri inchiodano il Pd ternano: il 15% è il peggior risultato nei tre comuni umbri. A Umbertide 25 e a Corciano 35.
Il segretario regionale Tommaso Bori si sente con Roma e tace. Certo nel partito ternano regna il malumore. Rifiutare l’intesa con i Cinquestelle, che avrebbe portato a un sicuro ballottaggio, resta inspiegabile. Anche perchè avrebbe depotenziato Bandecchi. Nessuna intesa si è trasformata in una sconfitta non solo elettorale ma anche politica.
Kenny è un’eccellente persona ma come candidato ha mostrato le fragilità che si immaginavano. Ma non è stato l’ottimo Kenny il problema, quanto piuttosto la strategia complessiva.
Ma se a Terni bisognerà attendere per vedere l’arrivo del commissario, le cose andranno molto più in fretta in Regione. Thomas De Luca, leader di Cinquestelle, ha rotto subito gli indugi e nelle sue dichiarazioni si legge la volontà (nome e cognome, anche se non reso esplicito) di cambiare il portavoce dell’opposizione in assemblea legislativa. Il ragionamento è presto fatto: il centrosinistra per dare una svolta alla situazione deve giocare al meglio la partita di Umbertide e fare tutto il possibile per colmare il divario con Carizia. La conferma a Corciano non può essere sufficiente.
E allora: l’esponente del Pd ternano, Fabio Paparelli, non può restare al suo posto di portavoce dell’opposizione in Regione, è il ragionamento di De Luca. Qui i tempi potrebbero essere rapidi, anche perché sarebbero d’accordo sia il civico Fora che lo stesso segretario regionale del Pd, Bori.