in , ,

La Cooperativa di comunità trasforma il problema cinghiali in lavoro e opportunità. New experience a Perugia

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Si sta costruendo (con Mugnano “capitale”) la filiera per mettere in piedi un sistema efficiente che produca carne di pregio e risolva le questioni di sicurezza. Il progetto dell’assessore Giottoli

foto di Donatella Binaglia
di Marco Brunacci

PERUGIA – Cinghiali, trasformiamo un problema in un’opportunità. Facciamo una Cooperativa di comunità, finanziata secondo legem, con vantaggi e obblighi di reinvestire nel bene comune – come il verde pubblico e i giochi dei parchi dei bambini – gli utili. Ma permettiamo finalmente di commercializzare le carni dell’ungulato che, oltre a essere un partner d’elezione delle migliori tagliatelle, è anche un devastatore di colture e un pericolo urbano mica da poco.

Quindi: facciamo accordi con le squadre dei cinghialari. Diciamo loro: mettetevi al servizio della comunità per diventare motore della nuova “filiera”, ecco la parola magica. Create in questa maniera lavoro e insieme al lavoro un tantino di ricchezza nei paesi umbri. Se necessario venite da noi enti pubblici, quando vi chiamiamo (pagati con ricevuta regolamentare), a sparare. Se siete a Perugia nella zona di Pian di Massiano, dove passeggiano poco rassicuranti ungulati, dopo aver preso opportune e rigorose misure di sicurezza.
I vantaggi dell’iniziativa: la filiera crea lavoro e ricchezza, con una commercializzazione controllata e consapevole oltre che regolarmente tassata, ed evitiamo da subito che ristoranti e sagre vengano inondati di carne “straniera”, proveniente da Ungheria e Romania e invece usiamo quella nostrana.
Diamo un taglio all’eventuale mercato in nero – esiste? occhio e croce, sì – ,smettiamo di pensare che la carne di cinghiale possa essere solo consumata nelle famiglie dei cinghiali e da quelli dei loro amici o altrimenti in banchetti “clandestini”.
Potremmo perfino introdurla nel menù degli asili, perché se cotta con la cura necessaria può essere perfino dietetica.
Ecco così si può trasformare un problema: i cinghiali, in una opportunità, iniziando nella regione dove esiste il rapporto percentualmente più imponente tra cacciatori di cinghiali (organizzati in squadre) e popolazione.

Tutto quello scritto qui sopra non è una farneticazione di Umbria7 ma un avviatissimo programma dell’assessore al comune di Perugia, Gabriele Giottoli, un tipo esplosivo, con qualche idee perfino in odor di giacobinismo, che non si contenta più di strologare sul suo mestiere del digitale, dove in così pochi sono in grado di contrastarlo, ma sta anche in questi giorni parlando con i cinghialari di Mugnano. Che sono una sorta di paese nel paese. E cominciano a pensare che tutto quello di cui sopra si possa fare.
Nascerà qui la prima cooperativa di comunità per il trattamento del problema-opportunità cinghiali? Hai visto mai.

I cinghiali in Umbria? Una carica da 150mila. «Ampliare campagne di contenimento e riserve di caccia» – Il Manifesto di Confagricoltura ed Eps Umbria: come risolvere il problema dell’esplosione demografica degli ungulati

Lavoratori donano un’ora di lavoro per far rinascere le zone colpite dal terremoto

Quelle “Possibilità nascoste” di Narni Città Teatro