di Marco Brunacci
TERNI – Una campagna elettorale vivace, brillante, con influssi, almeno macchiettistici, in stile meridionale. Bandecchi diventa sindaco in virtù di alcuni suoi inequivocabili meriti e di demeriti dei suoi competitor difficili da elencare per mancanza di spazio.
I meriti suoi: avere, anche con sprezzo del ridicolo, fatto una campagna elettorale assolutamente pop. Averci creduto e averci investito.
Aver usato la più importante delle armi in circolazione: il disprezzo (particolarmente profondo in una città in crisi di identità come Terni) per la politica che induce l’elettorato a scegliere il nuovo pur che sia nuovo.
E’ Grillo prima maniera il modello vincente (pensate solo alle pernacchie a Perugia), naturalmente non c’entra alcunché il modello Berlusconi. Quindi Terni non sarà un laboratorio, perché non ci sono novità in arrivo. Curiosità sì, tante, ma legate ai molti impegni del sindaco appena eletto come imprenditore (Umbria7 ha più volte chiesto a Bandecchi dove avrebbe trovato il tempo di fare il sindaco ma lui ha rassicurato: delegherà) e ai suoi potenziali (ma da lui rigorosamente smentiti) conflitti di interesse.
Ora qui non resta che fare i migliori auguri per un buon lavoro al sindaco Bandecchi.
Qualche pensiero a chi ha determinato il suo successo:
- il centrosinistra, non avendo fatto l’intesa al primo turno, gli ha regalato il ballottaggio ed ha aperto il “Vaso di Pandora” Bandecchi. Diversi esponenti del centrosinistra si sono mostrati contenti, pensando che Bandecchi durerà poco (ma non c’è motivo di pensarlo) mentre è sicuro che – vincendo o perdendo – Bandecchi potrà essere un’arma del centrosinistra per vincere le prossime elezioni regionali, sottraendo voti al centrodestra. Questa è una prospettiva concreta ma cozza col “durerà poco”, di cui sopra.
- nel centrodestra hanno vinto i maghi e maghetti delle pozioni al veleno. Forse il voto di Terni è anche la fine di un’esperienza di governo in Umbria del centrodestra diviso. Non è un principio della termodinamica e però Terni è sempre stata determinante per il cambio di stagione politica.
- la curiosa campagna elettorale di alcuni esponenti della giunta Latini, a partire da quella del sindaco Latini, induce a chiudere un’epoca senza onore. L’apporto negativo per la città è evidente. La sentenza è chiarissima: a Terni il centrodestra ha governato senza avere una classe dirigente all’altezza. Vediamo se ce l’ha Bandecchi.
- Non si sa se ci saranno cambiamenti nel centrodestra di governo dell’Umbria. E’ sicuro che il lavoro degli assessori regionali di riferimento di Terni non è stato apprezzato. I ternani hanno voltato pagina. Difficile pensare che la giunta regionale possa restare così com’è. Ma da queste parti non sempre la logica vince.
- Ora è chiaro che per l’Umbria politica cambiano le prospettive: la classe dirigente del centrodestra umbro si è divisa senza avere in mente una strategia. Se non vuole perdere tutto il resto, probabilmente deve cambiare radicalmente. Riflessione su chi ha tirato a perdere nei partiti di centrodestra? Cambio della guardia radicale a Terni, da Fdi a Forza Italia (la Lega si è dissolta e c’è poco da cambiare)? Mah. Non va mai dimenticato che l’Umbria conta poco o nulla. E il centrodestra nazionale sta festeggiando la vittoria nei ballottaggi. Difficilmente qualcuno si occuperà dell’accidente di Terni.