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L’ospedale nuovo di Terni per la prima volta è a un passo: ci sono già 125 milioni e la strada per realizzarlo in 5 anni

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Si tratta di cogliere l’occasione, con l’unico percorso possibile: un confronto diretto e continuo col governo nazionale (il ministro Schillaci si è detto disponibile). La partita avviata del project financing. Il rischio di passare invece anni a incollare le mattonelle del Pronto soccorso

L'ospedale di Terni
di Marco Brunacci

TERNI – Per la prima volta nella sua storia recente Terni è a un passo dall’avere il suo nuovo ospedale: le basi sono poste e il ministro Schillaci, convinto della necessità della nuova struttura, si è impegnato a realizzare l’ultimo miglio. Cinque anni, massimo sei, da oggi.

Il Project financing è già immaginato. A fine anno potrebbe essere certo e diventare operativo in pochissimi mesi. La rapidità di azione dei project privati è molto superiore a quella della macchina burocratica pubblica (lo dimostra, a Terni, il Palasport). E le sorprese ci possono essere.
Ma il soggetto pubblico deve finire di trovare le risorse per raggiungere una quota di milioni che permetta di pagare una quota di rata annuale non elevata al privato che realizzerà la struttura (sempre che alla fine dell’anno si propenda, come pare, per questa soluzione).
I soldi acquisiti sono 85 milioni che arrivano da Narni-Amelia, perché quell’ospedale verrà realizzato con i soldi di altro ente. E altri 40 che arrivano dalle finanze dell’Azienda ospedale ternana (come chiarito dalla presente Tesei e dal manager Casciari). Serve qualche altra decina di milioni. Il ministro della salute Schillaci, in visita all’ospedale, ha chiaramente detto che è il momento per andare in cerca per chiudere la partita. Ed è possibile che il fondo ex articolo 20 consenta di trovare qualche decina di milioni.
Conclusione, che sia chiara a tutti: 300 milioni è grosso modo quello che costerà l’ospedale nuovo di Terni. 125 milioni ci sono già, un’altra trentina possono essere trovati senza grosse difficoltà dal Governo nazionale, che però avrà bisogno su Terni di interlocutori credibili. Altrimenti il rischio è di passare anni e anni a rimettere la colla sulle mattonelle del Pronto soccorso.
Va detto che la rata è resa meno onerosa anche dal fatto che un ospedale nuovo non ha le spese di manutenzione né quelle per l’energia di quelli vecchi.
L’occasione è, come si vede, unica.

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