TERNI- «Il futuro è in questa piazza». Piazza Tacito piena per l’ultimo appuntamento elettorale di Orlando Masselli. Il candidato del centrodestra si mette di fronte alla Fontana dello Zodiaco, simbolo della città industriale, e dice: «Terni non ce la facciamo portare via». Poi: «A Terni è in arrivo un miliardo di euro, per gli investimenti su Ast e sulla transizione ecologica». Masselli si riferisce al via libera del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il più grande investimento mirato su una città mai arrivato in Umbria con ricadute su indotto, artigianato e commercio. https://umbria7.it/2023/05/un-miliardo-per-terni-ciak-si-parte/ E’ lo sblocco della partita che si protrae da un anno e che vede gli investimenti sinergici del gruppo Arvedi e del Governo centrale per una riqualificazione completa del sito siderurgico di viale Brin affinché diventi azienda strategica per il Paese anche per i prossimi dieci anni. Masselli si mette all’occhiello il fiore di un rapporto diretto con il Governo centrale in particolare con Giorgia Meloni e con i ministri di Fratelli d’Italia. D’altronde Lollobrigida, Urso, Sangiuliano, Santanchè sono tutti venuti a Terni. Anche se questa parata di ministri con il portafoglio gonfio di denari, non sembra aver contenuto a dovere il verbo di Bandecchi, che è proprio concentrato sull’antisistema. Finora più il centrodestra si è sforzato di essere coalizione di governo, ragionevole e pragmatica, più Terni è sembrata sedotta dalle visioni di Bandecchi che non parla mai di canali di finanziamento se non quelli suoi: «Io ho fatto soldi e vi farò fare soldi».
