TERNI-Il libro, in distribuzione nazionale dal 12 maggio e già disponibile nelle librerie, presenti l’autore al Cenacolo san Marco, l’editore Claudio Lattanzi, i giornalisti Vanna Ugolini e Arnaldo Casali. «Avete mai provato a fare il vicesindaco e l’assessore di una media città di provincia e a farvi buttare fuori dalla Giunta comunale, pur avendo fatto e realizzato, progettato e innovato, pestato i piedi, esserseli fatti pestare, avere suscitato apprezzamenti e qualche delusione? Ecco, io ci sono riuscito. E non era facile». Così Andrea Giuli a proposito del suo ultimo libro, Memorie di un vice sindaco breve. Piccolo manuale di non sopravvivenza, numero due della Giunta Latini per tre anni vice, prima di essere esautorato dallo stesso sindaco leghista, a sua vlta “giubilato” a fine mandato per far posto ad un candidato di Fratelli d’Italia. Il testo, una specie di pamphlet a metà tra racconto, cronaca e trattatello filosofico-politico, narra tre anni faticosissimi di esperienza di pubblico amministratore, tecnico e indipendente dai partiti, come se fosse un’avventura, critica e auto-critica, amara e disincantata, appassionata e impertinente. Le cose fatte e quelle non fatte, le piccole vittorie e le sconfitte, gli amici e i nemici (spesso amici), gli altarini del potere, le confidenze, i moti dell’anima e le incazzature, le contraddizioni e le ostinazioni, gli sbagli e le intuizioni. «Alla fine cosa è rimasto? Comunque molto. Niente di pedagogico o morale, ma un pezzetto di vita vissuta che può forse servire per far riflettere chi magari mediti una sua “discesa in campo”, in questi tempi tremendi». L’opera di Giuli consente di farsi un’idea illuminante di cosa sia accaduto in una fase dell’amministrazione Latini, proponendo al lettore vari retroscena, episodi inediti, dettagli scomodi e considerazioni di più ampio respiro. Andrea Giuli -dichiara- «nella politica il potere logora chi ce l’ha, la mia primavera si è conclusa a metà come la mia esperienza politica, viviamo tutti nel paradosso e un nichilista voglioso come me della buona politica interna corporis ha voluto scrivere la sua esperienza con grande coraggio. E’ tutto vero quello che è successo nella mia breve carriera politica».
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