di Angelo Drusiani
TERNI – Poco più di un anno fa, Chicco mi chiese se avessi potuto scrivere un pensiero di una pagina o poco più, senza indicarmi un tema specifico. Ci conoscevamo già da alcuni anni, da quando fui chiamato dal Segretario della Fondazione CARIT, a quel tempo Cesare Di Erasmo, per uno scambio di opinioni con il Consiglio di Amministrazione della Fondazione stessa.
Chicco mi raggiunse telefonicamente, dopo aver letto ciò che gli avevo inviato, e mi disse testualmente: “Tu hai sbagliato mestiere. Avresti dovuto scrivere!”. Non nego che mi fece molto piacere, ma pensavo fosse una battuta. E invece mi chiese se avessi potuto scrivere ogni tanto per un sito. Che, successivamente, capii si trattasse di Umbria7.
A Chicco piaceva enormemente che io citassi brani di poesie. Ma piaceva e piace anche a me. Senza la spinta di Chicco, probabilmente, non avrei mai esternato questi sentimenti, forse fuori dal tempo, chissà!
Ieri mattina, poco dopo le sette, mentre stavo andando verso l’ufficio, sul telefonino compare il numero del Presidente della Fondazione CARIT, Luigi Carlini. Mi fermai, timoroso della notizia. Che mi è arrivata, sempre da lui, oggi.
Non nascondo le lacrime che mi hanno offuscato gli occhi. Il dolore perché era un uomo particolare, curioso, fortemente proteso al futuro, con tratti umani unici. E, in questo senso, forse ci assomigliavamo. O, forse, ho creduto di avere qualche tratto in comune con lui. Che ora vive nei ricordi, nei miei ricordi, come credo di tanti altri. Che lo hanno conosciuto.
Ciao Chicco!


