Redazione Terni
TERNI – Nel primo comizio di Stefano Bandecchi la città non fa più schifo. La narrazione cambia. Va un po’ meglio: «Terni era una bella città ma è come una persona che da due anni non si lava».
Con il cattivo odore parte il racconto della città vista da Bandecchi in questa campagna elettorale. Una città che si avvicina molto ad uno di quei quadri a tinte fosche.
«Ci sono case perfettamente in regola ma che non hanno l’agibilità». «C’è un intero quartiere dove la gente muore di infarto senza che possa arrivare in tempi utili l’ambulanza perché c’è un passaggio a livello chiuso per 10 ore». Ancora: «C’è un condominio che voleva mettere un cancello ma gli hanno detto di no perché dentro il condominio passa una superstrada».
Tornando sul tema igiene personale: «A Terni non ci sono bagni. Quelli della Passeggiata sono chiusi da 8 anni, come l’impianto di irrigazione». Terni spogliata: «L’università di Perugia si è portata via dall’ ospedale il maxillofacciale e la cardiologia». Un disastro completo. Ma poi arriva “San Bandecchi” come si autodefinisce il candidato a sindaco. Ed ecco che a Terni «si taglia l’erba e si porta anche via»; «gli ottici sono tutti abilitati senza spendere mille euro a Roma». I fan applaudono. Ed è «solo il primo atto». Bandecchi sorprende dal momento in cui mette piede in piazza dei Bambini. Arriva da in fondo, dalla parte opposta al palco, e attraversa la folla. «Ne farò altri di comizi, mi ascoltate in tanti». Un saluto poco prima dal microfono ai Finanzieri presenti. Ma senza addentrarsi nel conto aperto con le Fiamme Gialle, tramite la Procura di Roma che lo indaga per evasione fiscale. Quello è veramente un altro atto.








