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Terremoto, dopo quasi tre mesi addio alla mini zona rossa

A Pierantonio la via principale torna libera: circolazione regolare su tutta la strada dopo la conclusione dei lavori di messa in sicurezza del campanile

AL.MIN.

UMBERTIDE (Perugia) – La barriera che separava Pierantonio per colpa del terremoto è stata eliminata per sempre.  Nelle prime ore del pomeriggio di venerdì 26 maggio, dopo più di due mesi dalle scosse del 9 marzo, sono state tolte le transenne posizionate ai piedi del campanile della frazione e via Leonardo Da Vinci è tornata a essere transitabile.

La riapertura della strada principale del paese terremotato è stata possibile dopo che sono stati portati a termine i lavori di messa in sicurezza della torre campanaria della frazione, fortemente danneggiata dal sisma.

Alle 14, alla presenza del sindaco Luca Carizia, del vicesindaco Annalisa Mierla e del comandante Gabriele Tacchia, gli operai del servizio manutenzioni esterne con l’ausilio degli agenti della polizia locale, hanno iniziato a spostare le prime transenne. Dopo circa dieci minuti di lavoro, la strada è tornata transitabile, facendo passare auto e pedoni per la via verso che collega il paese con Sant’Orfeto.

Dopo due mesi viene detto addio anche alla mini zona rossa nel centro di Pierantonio. La pizzeria posta sotto la torre potrà quindi essere riaperta e i residenti delle case limitrofe potranno finalmente tornare nelle loro abitazioni. Rimane off limits solo un brevissimo tratto di via Sturzo, situato a lato della parrocchia di San Paterniano.

La prima passare lungo la ormai riunita via Da Vinci, alle 14.38 è stata Serena Mussini, 27enne del posto, a bordo della sua Fiat Panda di colore bianco. Qualche istante più tardi, il primo pierantoniese a passeggiare all’ombra del campanile è stato invece Paolo Arcelli, già direttore regionale di Confartigianato e vicesindaco di Umbertide negli anni ’90. Le operazioni di riapertura della strada sono state seguite dall’occhio vigile dei due figure storiche di Pierantonio, ovvero la 101enne Giulia Barcaroli e Rolando Tognellini, 92 primavere portate gagliardamente.

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