Fontana di piazza Tacito, la verità viene a galla. Melasecche: «Lavoro da rifare»

L’appello alla nuova amministrazione: «Agire immedietamente». La risposta del vice sindaco Corridore: «Avevamo già indiduato il problema». IL VIDEO

Aurora Provantini

TERNI – Il dossier si allunga. Il giallo – e non è l’ittero –  continua. La Fontana di piazza Tacito resta al centro del dibattito cittadino e si arricchisce di un capitolo nuovo dal titolo “La verità viene sempre a galla” – a cura dell’assessore regionale allo sviluppo economico Enrico Melasecche. Che senza mezzi termini accusa l’ex vice sindaca Benedetta Salvati di aver tenuto nascoste le criticità che erano sotto gli occhi di tutti. Alle interrogazioni, alle petizioni, alle osservazioni puntuali di Umbria 7 «non ha mai dato risposte sensate». E’ un fiume in piena, Melasecche: «La ruggine prodotta dal Castello metallico appena ricostruito denota una pessima esecuzione». Racconta di quanto si sia impegnato per far sì che la Fontana monumentale dello Zodiaco, tornasse ai ternani: «Da assessore ai Lavori pubblici (2018, ndr) ho affrontato quel problema complesso con l’unico approccio possibile: definizione degli interventi concordati passo passo con la Soprintendenza, predisposizione di un piano adeguato di recupero,  acquisizione dei finanziamenti oltre quelli generosi della Fondazione Carit perché, va ricordato, è semplice fare mutui da parte di un Comune in ottime condizioni di bilancio ma è quasi impossibile procedere quando il Comune è in dissesto.  A fine 2019 quando le elezioni in Regione mi portarono ad altro impegno  – Melasecche fa un po’ di storia – la situazione era ormai positivamente quanto definitivamente avviata verso la soluzione. Occorreva soltanto eseguire a regola d’arte quanto stabilito, tutto già finanziato dagli sponsor che ringrazio per la generosità dimostrata in tempi peraltro non facili per d’economia».

Arriva il giorno dell’inaugurazione, il 29 dicembre 2021, della  festa e dei selfie in piazza Tacito.  L’opera di Rodolfi e Fagiolo riesce ad entrare nelle case di milioni di italiani, con “L’ Anno che verrà”. Le misure di contenimento del Covid fecero decidere a Rai 1 di trasmettere lo spettacolo di Capodanno condotto da Amadeus dal piazzale interno all’Ast. Era importante che tutti i monumenti della città dell’acciaio fossero illuminati.  Poco nemmeno quattro mesi la vice sindaca fa svuotare la fontana. «Manutenzione ordinaria» – dice la Salvati. Poi viene fuori che l’impianto di filtrazione dell’acqua doveva essere terminato, tanto che la data del collaudo è successiva a quella della inaugurazione. Poi anche che l’acqua utilizzata dal 29 dicembre 2021 fino ad aprile 2022 arrivava da Ast. Poi compare una patina marrone sui mosaici. Infine la vernice si stacca dalle parti metalliche e la ruggine ha la meglio. Melasecche sbotta: «Ma che hanno fatto alla nostra fontana? La vernice bianca sulle superficie zincata perde i  pezzi come se avesse la lebbra e, peggio ancora, dalle lame da cui sgorga l’acqua si è formata la ruggine».

«La fontana va fermata e vanno individuate le cause di questo mezzo disastro». Prima di Melasecche lo aveva chiesto il capogruppo del Pd Filipponi e il consigliere dei Cinquestelle Pasculli.

«Assessore e Sindaco  (Salvati e Latini)  avrebbero  dovuto prendere molti mesi fa l’unica decisione possibile – rincara la dose Melasecche –  anche se scomodissima in campagna elettorale, quella di ammettere il problema affrontandolo a viso aperto di fronte alla città». L’appello alla nuova amministrazione è di «agire immediatamente per non distruggere quanto di buono è stato fin qui». E subito il vice sindaco Corridore:  «Appreziamo la solerzia dell’assessore regionale nell’indicare problemi della città e mi riferisco alla ruggine sulla fontana di Piazza Tacito. Rassicuriamo lo stesso circa il fatto che le sue indicazioni sono state prese in esame dalla nuova Giunta prima delle sue esternazioni». Come dire: «Ce ne eravamo già accorti».

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