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Il giallo della fontana di piazza Tacito «non è l’ittero»

Appena un anno dopo l’inaugurazione, compare la ruggine sull’opera monumentale di Ridolfi e Fagiolo. LE FOTO. IL VIDEO

Aurora Provantini

 TERNI – Se fosse nata ieri si poteva dire che era colpa dell’ittero. Ma ha già soffiato sulla prima candelina. E comunque il colore giallognolo aumenta col passare delle settimane, non diminuisce come avviene per i neonati (quando l’ittero è fisiologico). Peccato, appunto,  che sia passato più di un anno dalla inaugurazione. La terza.  La Fontana monumentale dello Zodiaco fu riconsegnata alla città il 29 dicembre 2021.  E dopo così poco tempo è già piena di problemi. Ad aprile 2022 venne spenta per consentire il completamento e il collaudo dell’impianto di filtrazione dell’acqua. Seguirono segnalazioni e interrogazioni comunali per via di una patina marrone comparsa sui mosaici. Allora si temeva che l’opera musiva fosse stata compromessa dai depositi ferrosi dell’acqua, dal momento era stata utilizzata quella di Ast per l’accensione di fine 2021, quando a Terni arrivò Amadeus per il Capodanno Rai. In sostanza, dal momento dell’inaugurazione ad oggi, la fontana è sempre stata al centro di un dibattito cittadino per una serie di vicissitudini. Eppure con fierezza la vice sindaco Benedetta Salvati la restituì ai ternani dopo un restauro durato dieci anni. «La fontana monumentale di Piazza Tacito è l’emblema iconografico di Terni» – disse. Il Comune, quello stesso giorno,  pubblicò una breve storia dell’opera, ricordando che venne inaugurata nell’aprile del 1936, la prima volta. Che nel 1932 il Comune di Terni bandì  un concorso nazionale rivolto agli “ingegneri, architetti e artisti del Regno” per la progettazione di una fontana monumentale che simboleggiasse la Terni industriale. Lo vinsero gli architetti Mario Ridolfi e Mario Fagiolo, che concepirono una struttura composta da un basamento in granito, una corona circolare in porfido, un grande catino e una vasca interna in marmo di Carrara al cui centro svetta il  pennone d’acciaio e  al centro la decorazione musiva con i dodici segni zodiacali di Corrado Cagli. I danneggiamenti subiti dai bombardamenti, resero necessario un importante intervento di ricostruzione e ristrutturazione che riguardò anche il mosaico che lo stesso Cagli ridisegnò prevedendo l’utilizzo di tessere lapidee. La Fontana dello Zodiaco venne inaugurata nuovamente a giugno del 1961.  Sessant’anni dopo, il terzo taglio del nastro. Sessantuno, l’ittero. Un “giallo”  che continua a produrre nuovi capitoli di storia di quel monumento simbolo della città. Da un paio di mesi la verniciatura ha iniziato a scattarsi dalle parti metalliche, ma quel capitolo è già  stato aggiunto. Ora va scritto quello sulla ruggine. Infatti la Fontana dello Zodiaco non ha l’ittero: il colore giallognolo dipende dalla ruggine.

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