R.P.
TERNI – Dopo l’interruzione del consiglio comunale di Terni, in seguito all’aggressione del sindaco contro il gruppo di Fratelli d’Italia, Bandecchi ha chiesto la parola per un ultimo intervento:
«Vorrei restasse agli atti che l’atteggiamento dell’opposizione per tutta la seduta è stato evidentemente poco istituzionale. Poi se ne sono andati, non so se al mare o da qualche altre parte».
«Ma voglio che questo consiglio comunale prenda atto che questa sarà la politica che noi porteremo avanti oggi, in questo Comune, tentando di cambiare realmente le cose – ha proseguito Stefano Bandecchi -. Perché la maggior parte delle cose qui scritte erano semplicemente cose che derivano da nostri atti già compiuti. La discussione di oggi è stata l’esemplificazione di quello che accade tutti i giorni. Spero che l’opposizione ritrovi se stessa. Se no la nostra linea non cambierà di una virgola. Cambieremo questo Comune e poi torneremo a fare il nostro lavoro. Oggi abbiamo anche stabilito che i soldi miei sono i miei, nessuno mi deve dare nulla, ma anche io nemmeno devo dare niente a nessuno. Quindi il prossimo che parlerà delle mie Ferrari, delle mie barche e di altre cose evidentemente sa già che tipo di reazione avrò. E la prossima volta non mi farò fermare dai vigili urbani – con tutto il rispetto per voi state lontani – perché la prossima volta tirerò cartoni anche ai vigili urbani. Quindi non voglio rotture di palle dall’opposizione. Resti a verbale, ci siamo chiariti sulla linea del sindaco di Terni».
Linea in qualche modo già chiarita anche su Instagram pochi giorni fa con l’immagine di Stalin e questo messaggio che interpreta a suo modo le parole spesso attribuite a Voltaire (ma in realtà della scrittrice Evelyn Beatrice Hall): «Non condivido la tua idea ma farò di tutto perché tu possa esprimerla in Siberia». Consigliere avvisato mezzo salvato