TERNI – La violenta lite a Palazzo Spada e l’incontro a Palazzo del Governo. Tutti i consiglieri d’opposizione – quelli di maggioranza, per carità – dal prefetto Giovanni Bruno per rappresentare una situazione “imbarazzante”. Il sindaco di Terni che si dice provocato verbalmente e allora minaccia e poi si lancia fisicamente contro i banchi d’opposizione. Lui che si prodiga per mettere in sicurezza la città «con dieci pattuglie di vigilantes» e che tira le orecchie ai vigili urbani perché mettono in sicurezza l’aula. E che quando finisce la seduta del consiglio – nonostante la presidente si sia rifiutata di interromperla termina a seguito del ritiro degli atti da parte dei gruppi di opposizioni di destra e di sinistra – fa: «L’atteggiamento dell’opposizione è stato un atteggiamento poco istituzionale. La prossima volta non mi farò fermare dai vigili, gli darò i cartoni». E i cartoni, per chi non lo sapesse, sono gli schiaffoni.
I consiglieri d’opposizione non hanno fatto in tempo ad ascoltare l’ultima dichiarazione del sindaco Bandecchi, alle 13,07, in chiusura della seduta. Erano già tutti in Prefettura. Filipponi, capogruppo del Pd, in una nota: «Dopo i drammatici eventi di oggi che rispecchiano il clima di emergenza democratica, nel quale è precipitata la nostra città, ci siamo recati in Prefettura per segnalare i fatti peraltro ampiamente verificabili dallo streaming della seduta di consiglio comunale. Confidiamo nella sensibilità delle istituzioni tutte, affinché preservino il clima di rispetto, che da sempre tutti i consessi riservano alle minoranze».