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Da due mesi senza stipendio, i lavoratori della “Pasqui” incrociano le braccia

Presidio dei circa cinquanta dipendenti davanti ai cancelli dello stabilimento di Cerbara

R.P.

CITTÀ DI CASTELLO (Perugia) – In cinquanta vogliono risposte certe e soprattutto due mensilità di stipendi ancora non ottenute. I lavoratori della “Pasqui” – nota azienda grafica di Città di Castello specializzata nella produzione di etichette – nella mattina di venerdì 15 settembre, hanno incrociato le braccia per la seconda volta in questo mese.

Per far sentire la voce della protesta è stato organizzato a un presidio, che ha avuto luogo davanti ai cancelli dello stabilimento nella zona industriale Cerbara, nel corso del quale Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom Umbria, assieme ai lavoratori, hanno spiegato le ragioni dello sciopero di oggi.

«Il ritardo del pagamento delle mensilità di luglio e agosto- hanno precisato i dipendenti- è insostebibile per chi deve pagare bollette, spesa, affitti, mutui e mantenere la propria famiglia». I sindacati, constatando uno stato di incertezza per il futuro, hanno chiesto «chiarezza sul piano industriale dell’azienda, che oramai occupa meno di cinquanta lavoratori».

Dalla Cisl – per bocca della segretaria regionale della Fistel Simona Garofano, di Francesco Bonini, del coordinatore per l’Altotevere Antonello Paccavia e del rappresentante della Rsu, Andrea Mancini – viene alla Regione “di aprire un tavolo per dare risposte certe a lavoratori che anche nelle difficoltà hanno manifestato grande senso responsabilità”.

A manifestare solidarietà ai lavoratori con la loro presenza anche il consigliere regionale Michele Bettarelli e il segretario del Pd di Città di Castello, Marco Conti.

Anche il sindaco Luca Secondi ha voluto esprimere la vicinanza dell’amministrazione comunale ai dipendenti della “Pasqui”: «Siamo vicini alle maestranze  – ha detto il primo cittadino – e auspichiamo che la vicenda si possa ricomporre nel più breve tempo possibile con l’intervento positivo dell’azienda».

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