in ,

“Il Canto delle pietre”: un ponte tra il borgo sardo di Sadali e il territorio dell’Umbria meridionale

Il Premio San Valentino – un gesto d’amore, lo spettacolo al Secci, la visita in basilica. Tutto nel nome del patrono di Terni

TERNI – “Il Canto delle pietre” (Su Cantu de sas pedras) ha legato l’Umbria alla Sardegna. I comuni di San Gemini e Arrone al comune di Sadali. Con un Patto d’amicizia e con un gemellaggio (in arrivo). Non solo uno spettacolo (regia di Folco Napolini), un atto d’amore per il territorio. Dopo il successo della rappresentazione al Secci, la sottoscrizione del  patto di amicizia a San Gemini tra il sindaco Luciano Clementella  e la prima cittadina di Sadali, Barbara  Laconi,  l’incontro con il sindaco di Arrone Fabio Di Gioia in vista del gemellaggio, la visita ai luoghi più rappresentativi del comprensorio ternano.  La delegazione del piccolo comune della provincia di  Cagliari con ha visitato la basilica di San Valentino. Un evento al quale hanno voluto partecipare Stefano Bucari, in rappresentanza del rettore della basilica, il regista Folco Napolini, la presidente dell’associazione “San Valentino-Un gesto d’amore, Chiara Napolini, il sindaco di San Gemini Clementella, l’artista Irene Veschi, creatrice dei premi consegnati al teatro Secci di Terni, Andrea Giuli, autore dei testi del “Canto delle pietre”, Lucio Astolfi, presidente dell’associazione Insieme per Terni.

Una visita cordiale ed emozionante nel nome di San Valentino, patrono di Terni,  e della sintonia tra questo delizioso borgo della Barbagia dove si venera il Valentino di Terni, Terni e il suo territorio. Basti pensare che Sadali e  la città dell’amore hanno in comune anche una Cascata e un Cammino dedicato al Santo. I rappresentanti della basilica e quelli dell’amministrazione di Sadali si sono scambiati doni e pergamene ricordo durante una breve ma intensa cerimonia. Le delegazioni sono poi state coinvolte in una visita guidata all’interno della basilica stessa, nelle foto di rito e nel gesto di appendere un cuore rosso di plastica su cui scrivere i propri pensieri e dediche che poi sono stati collocati sugli alberi all’uscita dalla chiesa. Le prime pietre del “ponte” culturale, turistico e spirituale tra il borgo sardo e il territorio dell’Umbria meridionale sono state posate.

FRIDA BOLLANI MAGONI

A Narni un concerto sulle note di Frida Bollani Magoni

Grifo, chi è Antonello Ferromenconi: è “caccia” al mazzolatore biancorosso