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Il Perugino di San Pietro, a Perugia tornano insieme per la prima volta le opere separate da 200 anni

Nel complesso monumentale la mostra per il quinto centenario della morte di Pietro Vannucci. Un’esposizione anche multimediale e digitale per apprezzare e comprendere al meglio l’arte del maestro

REDAZIONALE SPONSORIZZATO

PERUGIA – Il 1° ottobre verrà ufficialmente inaugurata la mostra “Il Perugino di San Pietro”, con durata dal 2 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024. Questo evento, promosso dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria e dall’Università degli Studi di Perugia, avrà luogo presso la Galleria Tesori d’Arte, situata nel suggestivo complesso monumentale di San Pietro a Perugia, e sarà reso possibile grazie al contributo del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario della morte del celebre pittore Pietro Vannucci, noto come “il Perugino“. 

Nel 1495, i monaci benedettini della basilica di San Pietro commissionarono a Pietro Vannucci una grandiosa Ascensione di Cristo per il loro altare maggiore. Quest’opera era coronata da un Eterno benedicente e accompagnata da una predella con 11 scomparti, tra cui l’Adorazione dei Magi, la Resurrezione e il Battesimo, oltre a sei santi benedettini e i patroni di Perugia, san Costanzo e sant’Ercolano e, in alto, due tondi con i profeti. Questa straordinaria creazione, divenne un simbolo di orgoglio per la città e il territorio, grazie alla sua complessità e bellezza. Tuttavia, alla fine del Cinquecento, la maestosa opera fu smontata e nel 1797 emigrò con le requisizioni napoleoniche: fu prima trasferita a Parigi e poi smembrata e dispersa in vari musei francesi. Attualmente, la grandiosa Ascensione si trova a Lione, la predella è ospitata nel museo di Rouen, mentre i due profeti risiedono a Nantes, e tre dei santi benedettini sono esposti nella Pinacoteca Vaticana, mentre gli altri cinque sono custoditi nella sacrestia di San Pietro a Perugia.

Alla mostra “Il Perugino di San Pietro,” tutti e 11 gli scomparti della predella saranno riuniti per la prima volta dopo più di duecento anni di separazione. L’Adorazione dei Magi, la Resurrezione e il Battesimo, provenienti dal Museo di Rouen, sono tra i capolavori più spettacolari di Perugino, per i colori vividi, le forme realistiche e i paesaggi che stupiscono ancora oggi per la loro luminosità e modernità.

Il Battesimo di Cristo, dal Museo di Rouen

L’importante partecipazione del main sponsor, Brunello Cucinelli Spa, e il determinante sostegno del GAL Media Valle del Tevere, sottolineano il profondo legame tra questa mostra e il territorio che la ospita. Questa esposizione nasce con l’obiettivo di aumentare la visibilità del complesso monumentale di San Pietro, della città di Perugia e della regione Umbria, posizionandoli al centro di una fitta rete di collaborazioni a livello locale, nazionale e internazionale.

La mostra è curata da Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte moderna dell’Università degli Studi di Perugia, ed è il risultato di una collaborazione straordinaria tra il Musée des Beaux-Arts di Rouen, i Musei Vaticani, la Regione Umbria, il Comune di Perugia, l’Ambasciata di Francia e il Consolato Onorario di Francia a Perugia, con il contributo prezioso di Isola San Lorenzo, del Comune di Città della Pieve e della Fondazione Ranieri di Sorbello.

Inoltre, la mostra utilizzerà strumenti espositivi innovativi, inclusi quelli di natura multimediale e digitale, per offrire ai visitatori non solo una moderna esperienza comunicativa, ma anche un contributo duraturo e permanente al dialogo tra il pubblico e il territorio, consentendo una comprensione approfondita non solo dell’opera del Perugino, ma anche del contesto urbano e culturale in cui l’artista la realizzò.

Sant’Ercolano, chiesa di San Pietro

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