R.P.
PERUGIA – Un baluardo per la crescita delle nuove generazioni, riconosciuto oltre che dalla Chiesa anche dalle istituzioni civili. Gli oratori quali spazi educativi e di aggregazione, svolgono un importante servizio di prossimità, di sostegno e di integrazione sociale alle giovani generazioni e alle loro famiglie: a riconoscimento di questo importante ruolo la giunta Tesei ha stabilito di assegnare alla Regione ecclesiastica umbria-Conferenza episcopale umbra, a titolo di contributo, 250mila euro. Si tratta di 50mila in più dello scorso anno.
Inoltre, l’esecutivo di palazzo Donini su iniziativa dell’assessore alle politiche sociali, Luca Coletto, ha approvato lo schema di convenzione, tra Regione Umbria, Conferenza episcopale umbra e Anci Umbria che, in qualità di organismo di raccordo con le zone sociali ed i singoli comuni, collabora all’armonizzazione degli interventi rivolti ai minori, adolescenti e giovani, fornendo anche il suo parere sui progetti delle diocesi umbre.
Come ha voluto sottolineare la presidente Donatella Tesei «in Umbria – ha sottolineato la presidente della Regione, Donatella Tesei – gli oratori sono una realtà importante, con oltre 159 strutture nelle 8 Diocesi, oltre 27mila minorenni censiti dalle associazioni oratoriali e circa 4 mila maggiorenni che partecipano alle attività proposte dai gruppi oratoriali diffusi su tutto il territorio regionale. Per fasce di età gli ultimi dati disponibili ci dicono che il 42 per cento è rappresentato da ragazzi, il 58 per cento da ragazze e circa il 25 per cento da giovani con background migratorio».
L’assessore Coletto ha quindi ricordato che la Regione, attraverso una apposita legge, riconosce «il ruolo importantissimo degli oratori. Con le risorse stanziate dal bilancio regionale sono finanziabili interventi e servizi, sociali, formativi ed educativi, rivolti ai soggetti in età minore, agli adolescenti e ai giovani, tra cui attività di promozione e sostegno per lo svolgimento delle funzioni sociali ed educative, allestimento di centri ricreativi e sportivi, percorsi di recupero a favore di soggetti a rischio di emarginazione sociale, di devianza in ambito minorile, di disabilità, manutenzione straordinaria e riadattamento di immobili adibiti ed utilizzati come luogo di incontro, percorsi di formazione sociale».