TERNI – Oltre ad un aggiornamento ci vorrebbe una guida. Oppure allo Zingarelli potrebbe essere abbinato un secondo vocabolario della lingua italiana, magari edito da UniCusano. Con, da una parte tutti gli aggettivi cool (come dicono i giovani) ammessi nella città di Bandecchi e dall’altra le espressioni vietate.
Potrebbe essere una idea. D’altronde dopo i fatti avvenuti nella sala consigliare la mattina del 28 agosto – la scena da far west trasmessa in diretta streaming da Palazzo Spada – Bandecchi si rivolge a un consigliere comunale di opposizione dandogli dello “spastico” e non succede niente. Invece, quando è l’assessore Melasecche a dire al sindaco Bandecchi che non è consentito a nessuno, nemmeno a chi è pieno di soldi fatti molto facilmente, esercitare prepotenze o maramalderie, da Terni parte una lettera alla governatrice Tesei in cui si chiede la revoca della delega assessorile di Melasecche, altrimenti è guerra.
A Questo punto Devid Maggiora, segretario della Lega Terni, Zingarelli alla mano, si dice confuso. «C’è qualcosa che non quadra, ci sono troppi aggettivi offensivi che ad Ap si concede e altri che non accetta». Devid Maggiora si riferisce, in particolare a “spastico”, «termine offensivo discriminatorio delle persone con disabilità, che rappresenta un grave insulto a chi realmente soffre di paralisi cerebrale e conseguenti limitazioni nei movimenti fisici». «Bandecchi dovrebbe comprendere che utilizzare parole inerenti alla disabilità come forma di offesa vuol dire insultare anche le persone che purtroppo hanno quella disabilità e la vivono ogni giorno insieme alle loro famiglie, con tutte le difficoltà e le problematiche del caso». Non a caso Maggiora ha fatto arrivare il caso sul tavolo del ministro alle disabilità Alessandra Locatelli. Ma il punto è un altro: «Sindaco e vicesindaco possono permettersi di attaccare chiunque vogliano, utilizzando un linguaggio colorito e scurrile, pieno di volgarità e offese, poi si piccano per le parole di Melasecche». Che non ritira. Allora Badecchi scrive alla Tesei chiedendo la revoca della delega di Melasecche. «Pazzesco» – fa Maggiora, meravigliato anche del fatto che uno come Corridore, non eletto da nessuno, si permetta di dettare le mosse alla presidente della Regione.