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2024, un anno da vivere pericolosamente. Ecco come e perché

SPOTLIGHT di MARCO BRUNACCI | Le previsioni economiche del Documento economico finanziario della Regione lasciano spazi per pensare positivo. E comunque per non fasciarsi la testa. Gli impegni della governatrice Tesei e come cambia la vita di tutti noi

DI MARCO BRUNACCI

PERUGIA – Pronti, arriva il 2024, un anno da vivere pericolosamente. Ecco cosa dice il Defr, Documento di economia e finanza adottato per l’ultimo anno di legislatura dalla Regione, e perché nel post che lo annuncia, la governatrice Tesei è sorridente. I motivi per pensare (almeno un po’) positivo ci sono. In attesa del 2025, marzo, quando si voterà.

Seguiteci, i Defr sono una noia ma danno un quadro di quel che succederà nel prossimo anno e riguardano la vita di tutti noi.

1. è vero che lo scenario nazionale, internazionale e quindi, di conseguenza , regionale. è tra quelli foschi. ma dite se c’è stato un solo spiraglio di luce nitida in questi ultimi 4 anni. E’ successo di tutto. Pestilenze (Covid), guerre di tutto un po’, devastanti crisi energetiche (una che dobbiamo ancora spiegarcela, in verità). Robe di genere apocalittico. Figurarsi se uno si deve adesso fasciare la testa per una recessione che arriverà, non arriverà, forse arriverà. L’Umbria – ha ricordato Tesei – ha recuperato qualcosa come 12 punti di Pil in 3 anni. Si può continuare.

2. Il Pil dell’Umbria, in uscita dal 2023, dovrebbe attestarsi sull’1 per cento. Tra i migliori in Italia. Può fare da traino per i primi mesi del 2024.

3. L’Umbria ha messo fieno in cascina. La Tesei ne va fiera e qui ha ragione, c’è poco da dire.  Ha lavorato per avere fondi europei, tanti e cospicui, pronti a essere trasformati in opere pubbliche. Poi c’è la speranza delle speranze: il Pnrr: 3,5 miliardi che l’Umbria è riuscita a captare e già sono in action. Chi lo dice? Un indicatore che non fallisce: il ciclo dell’edilizia in Umbria è vivace nonostante la fine dei bonus. Bel segnale. i 3,5 miliardi e mezzo di Pnrr da spendere possono costituire il fondamento di una manovra anticiclica mai arrivata da queste parti, capace di battere venti di recessione anche taglienti.

4. Se tutto va come deve andare e come ha già annunciato il ministro Urso, nei prossimi due anni verrà speso un miliardo su Terni, come attuazione dell’Accordo di Programma per Ast. Maxi investimento privato, sorretto da un intervento meno ingente, ma strategico, del pubblico.

5. Tesei ha assicurato che verranno spesi per la famiglie 30 milioni per sostenere quella lotta impari ma decisiva che viene qui fatta contro la denatalità, l’inverno demografico, una vera piaga per l’economia, lasciando stare tutte le questioni sociali che pone. (A proposito – se dobbiamo essere un po’ ottimisti – ci sono oltre duemila residenti arrivati quest’anno in Umbria, lavorano qui e ci pagano le tasse, non è un brutto segnale).

6. Tesei ha anche aggiunto che continuerà a stare accanto alle aziende e chiede loro di trainare l’Umbria in questo momento complicato. Il presidente di Confindustria, Briziarelli, le ha dato atto dell’impegno. Fare squadra in questo caso è decisivo, se Regione e imprese si capiscono e agiscono di concerto, il futuro è comunque meno buio.

7. L’edilizia ospedaliera: non sarà sfuggito a nessuno che sta partendo, con fondi Inail, l’iter per la costruzione dell’ospedale di Narni-Amelia e sono stati accantonati soldi (116,5 milioni) per quello di Terni. Due nuovi complessi ospedalieri che mettono ali ai piedi dello sviluppo se si riescono a stringere ancora un po’ di più i tempi.

8. Anche la sanità, che ha abbattuto colpi a vuoto per i primi anni della giunta Tesei, si è rimessa in carreggiata. Ha gli stessi (grossi) problemi di tutte le Regioni, ma in più ha bilanci meno malandati di altri. E, udite udite, le liste d’attesa si stanno accorciando, anche se tra tante difficoltà e lentamente.

9. Si va avanti con le infrastrutture. Pnrr e non Pnrr: strade e ferrovie si stanno muovendo. Evviva.

10. L’occupazione in Umbria è da record: 65% di occupati. Non fosse che è a reddito basso sarebbe da festeggiare.

11. Signori e signore, Tesei annuncia che per il quarto anno di seguito non si aumentano le tasse. Si vabbè, qualcuno pensa ancora che andrebbero diminuite, ma non è proprio aria. E intanto l’impegno per evitare l’aumento è grande e va considerato un atto poco meno che eroico, con tutti quelli che spingono di qui e di là.

Conclusione: sarà un anno da vivere pericolosamente e ci sarà da lavorare tanto (ma a Tesei questo non ha mai fatto difetto) e però ci sono spazi per non mettersi subito a piangersi addosso. Anzi.

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