di Marco Brunacci
PERUGIA – Delle due l’una: o il nuovo direttore generale della Provincia di Perugia, Adriano Bei, è un signore, sicuramente molto bravo, ma facilmente impressionabile, oppure c’è da preoccuparsi. Da qualche giorno, gira, tra personale e dirigenti dell’Ente, una seconda lettera, dopo la prima che dava conto dell’attacco hacker non risolto. Questa seconda missiva dovrebbe prorogare i termini per la richiesta di variazione degli obiettivi gestionali dell’Ente, alla luce – sarebbe scritto – «dell’attuale emergenza».
Così almeno l’inside che insistenti rumors ci inducono a raccontare.
Se queste indiscrezioni fossero fondate, nella seconda lettera dell’apostolo della Provincia, Adriano, si parlerebbe di “perduranti difficoltà nel recupero delle informazioni indispensabili per la continuità dell’azione amministrativa”.
Vero? Falso? Esiste un problema di funzionamento dell’Ente? C’è davvero un’emergenza?
Lungi dal voler allarmare chicchessia, ma, vista l’insistenza dei rumors, a questo punto la risposta può venire solo da chi ha visto la lettera e da chi ha i titoli per chiarire tutta la situazione e fugare eventualmente i dubbi.
Per un dovere di trasparenza che hanno le istituzioni pubbliche nei confronti dei titolari dei pubblici enti – i cittadini tutti, dal primo all’ultimo – le spiegazioni verranno certamente date.
Dalla presidente Stefania Proietti o da chi incaricherà.
Per ora ci sono le preoccupazioni. Dopo la prima lettera si potevano temere seriamente ritardi sul Pnrr.
È vero: quello relativo alla Provincia di Perugia non è una gran cosa, qualche decina di milioni, ma concentrato in un settore delicatissimo come quello delle scuole.
Però, in questo momento, – fossero vere le indiscrezioni che riportiamo – sarebbe tutto il funzionamento dell’Ente a rischio.
Sì che gli attacchi hacker sono molto frequenti in questo difficile periodo. I malintenzionati cercano di carpire dati per ottenere – di solito – riscatti.
Ma se dopo diverso tempo non si riesce a tornare alla normalità, il problema rischia di diventare insormontabile.
Bisogna pensare a un commissario ad acta?
Oppure la presidente Proietti – che tra l’altro è la predestinata al ruolo di sfidante nella corsa alla Regione del 2025 – ha altre informazioni rassicuranti da fornire ai cittadini e comunque per dire cosa sta funzionando e cosa no, cosa si è perso dei dati e che cosa non si riesce ancora a fare?
Tutto questo sempre che la lettera esista ed esprima i concetti che sopra riportiamo come indiscrezione. Sempre che il direttore generale non sia una persona – sicuramente brava – ma impressionabile, oltre a essere già passato alla piccola storia regionale per esser sobbalzato sulla sedia quando ha scoperto che l’informazione pretendeva di fare il suo mestiere di informare anche sul funzionamento della Provincia di Perugia.
Nell’attesa noi stiamo preoccupati. Parecchio preoccupati.