Aurora Provantini
TERNI – La fontana monumentale dello Zodiaco si ferma di nuovo. Dieci anni di lifting non sono bastati. Ci vuole ancora un po’ perché torni bella come l’avevano progettata i due Mari nel 1936: Ridolfi e Fagiolo. Forse ci vuole la mano di Bandecchi.
Il neosindaco di Terni in un video di fine giornata – se mai una giornata abbia una fine per lui – si dichiara pronto a «zincarla personalmente». Bandecchi dice che in fondo lui sa fare anche il carpentiere. Quel video rappresenta una sorta di comunicato: si interviene di nuovo sulla fontana simbolo della città dinamica a causa della ruggine che si è formata nelle parti metalliche a pochi mesi dalla riconsegna alla città di quel monumento che il Mibac con il decreto del 20 dicembre 2018 ha dichiarato «di interesse particolarmente importante ai sensi dell’articolo 10 comma 3 lettera del decreto legislativo 42/2004». Non poteva essere diversamente. Nel 1936, nel numero 18 di “Acciaio”, in concomitanza della sua prima inaugurazione, si legge: «Terni è oggi veramente Città dinamica. In ogni branca delle sue multiformi attività è un flusso gagliardo di vita che rende fiduciosi per il suo maggiore avvenire. La Fontana dovuta alla genialità artistica dei giovani architetti Mario Ridolfi e Mario Fagiolo di Roma, esce completamente dai soliti schemi e non trova riscontro alcuno con le fontane esistenti. La sua originalità è inconfondibile. Ardita e semplice nella concezione, chiara ed espressiva come realizzazione, traduce interamente il simbolo di Terni».

Per il castello della fontana dinamica gli architetti Ridolfi e Fagiolo scelgono di utilizzare l’ acciaio e di verniciarlo di bianco. Come si fa per le navi. Nel loro progetto non è contemplata alcuna zincatura sulle parti metalliche. Ecco, la zincatura. Quella arriva nel 2021 con l’assessora ai lavori pubblici Benedetta Salvati. Il 2 agosto 2021 una gru posiziona «il nuovo castello zincato nella fontana». La Salvati: «Un ulteriore step dell’atteso completamento dell’opera, da tempo interessata dal rifacimento che la riporterà ai fasti di un tempo. La stima è che servano almeno altri due mesi per giungere a destinazione e tagliare l’atteso nastro». Il taglio del nastro arriva il 29 dicembre 2021, un giorno prima di Amadeus. Il completamento dell’impianto di filtrazione e relativo collaudo, invece, a maggio 2022 (con un comunicato di poche righe del 6 maggio 2022 il Comune di Terni spegne la fontana con la scusa della manutenzione ordinaria). Poi è storia. Poi la fontana di piazza Tacito inizia a presentare tutta una serie di criticità che adesso la giunta Bandecchi «è pronta a risolvere».



