Redazione Perugia
PERUGIA – Giornata mondiale della prematurità venerdì 17 novembre e anche a Perugia numerose sono state le iniziative nella struttura di Neonatologia e terapia intensiva neonatale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia diretta dalla dottoressa Stefania Troiani.
Come ogni anno il Comune di Perugia ha aderito alla giornata illuminando di viola la fontana Maggiore per sensibilizzare la cittadinanza su questo tema e il sindaco Andrea Romizi si è recato in visita ai piccoli pazienti intrattenendosi con i genitori, con il personale sanitario e con le associazioni di volontariato La Carica dei Prematuri e Cuore di maglia che hanno promosso il pomeriggio di festa. Il primo cittadino è stato accolto dal dottor Giuseppe De Filippis, direttore generale dell’azienda ospedaliera, che lo ha accompagnato, insieme al vicesindaco Gianluca Tuteri nella visita alla struttura.

Tema globale di quest’anno del World prematurity day, manifestazione globale celebrata in più di cento paesi, è: “Small actions big impct: immediate skin-to-skin care for every baby everywhere” – Piccole azioni grande impatto: cura immediata pelle a pelle per ogni bambino ovunque”. I simboli sono il colore viola e una linea di calzini appesi con al centro un piccolo paio viola tra nove a grandezza naturale, a simboleggiare che in tutto il mondo un bambino su dieci nasce prematuro.
«Su questo tema – ha sottolineato la direttrice Troiani – l’Oms ha pubblicato, lo scorso maggio, due nuovi documenti per favorire una più ampia diffusione della Kangaroo mother care (Kmc), una pratica salvavita che include il contatto pelle-a-pelle e l’allattamento esclusivo, a beneficio di un numero maggiore di bambini prematuri e/o di basso peso alla nascita. La prematurità è un problema urgente di salute pubblica, rappresentando la principale causa di morte nelle bambine e bambini sotto i 5 anni di età. Ogni anno, infatti, si stima che 13,4 milioni di bambini nascano pretermine mentre un numero ancora più elevato, oltre 20 milioni di bambini, ha un basso peso alla nascita (meno di 2,5 kg). Per questi bambini, la terapia Kmc – continua – è un intervento di comprovata efficacia per salvare la loro vita, migliorare la loro salute e promuovere il loro sviluppo. E’ per questo che da sempre nella nostra struttura viene praticata questa terapia sia nei bambini prematuri che nei neonati critici».

«Quest’anno la Società italiana di neonatologia – ha affermato la dottoressa Eleonora Gerardini neonatologa dell’ospedale di Perugia e presidente regionale della Sin – ha voluto ribadire l’importanza della Kmc e la necessità di implementarla a livello globale come standard essenziale di cura per tutti i bambini pretermine e con basso peso, subito dopo la nascita. La Kmc è definita come “la cura dei neonati prematuri o di basso peso alla nascita tramite un contatto pelle-a-pelle continuo e prolungato (per quante più ore possibile), iniziato immediatamente dopo il parto, insieme al sostegno per l’allattamento esclusivo o l’alimentazione con latte materno. Questa terapia non deve essere confusa con il contatto pelle-a-pelle (Skin to skin) di routine alla nascita, che è raccomandato per tutti i neonati e le neonate durante la prima ora dopo il parto per garantire parametri ottimali e l’avvio precoce dell’allattamento».

La Terapia intensiva neonatale dell’azienda ospedaliera di Perugia è centro hub regionale, assiste circa 150 neonati prematuri all’anno, di cui 50 gravemente prematuri con lunghe e complicate degenze.
All’iniziativa hanno preso parte l’associazione Cuore di Maglia che ha consegnato dei piccoli doni ai neonati e al personale sanitario e l’associazione La Carica dei prematuri che, dalle mani del presidente Alessandro Palazzetti, ha donato otto poltrone confort per i genitori e familiari che assistono i piccoli pazienti.


