L’Unione Parkinsoniani contro il Comune di Perugia: «Boicottaggio dei farmaci israeliani? Non si gioca con la salute dei malati»

Il duro attacco dei pazienti con morbo di Parkinson, che hanno bisogno di un certo tipo di medicinali, in merito al provvedimento proposto all’Afas (farmacie comunali)

PERUGIA – L’Unione Parkinsoniani Perugia esprime «forte allarme per le voci secondo cui il Sindaco del Comune di Perugia e la sua Giunta intenderebbero invitare le farmacie comunali a non approvvigionarsi di farmaci prodotti in Israele».
«Una simile decisione – si spiega – colpirebbe duramente tantissimi cittadini, malati cronici ed in particolare persone con Malattia di Parkinson, privandoli dell’accesso a medicinali fondamentali.
Tra le aziende interessate figura Teva Pharmaceutical Industries, leader mondiale nella produzione di farmaci generici e tra i principali fornitori di terapie essenziali per il Parkinson».
«Privare i malati di questi farmaci significherebbe infliggere un danno sanitario gravissimo e aggravare il peso economico sulle famiglie, già duramente provate dalla malattia – dichiara Elisa Marcaccioli Presidente dell’Unione Parkinsoniani Perugia –. La salute non può e non deve essere strumentalizzata».
«Le ricadute non sarebbero solo cliniche – conclude l’Unione -: l’aumento dei costi e la riduzione delle opzioni terapeutiche comprometterebbero il benessere e la stabilità economica di centinaia di nuclei familiari».
Unione Parkinsoniani di Perugia auspica «un immediato ripensamento da parte dell’Amministrazione comunale, ricordando che queste scelte non portano alcun beneficio alla comunità e mettono a rischio la salute stessa dei pazienti».

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