GUALDO TADINO (Perugia) – Dopo aver ospitato i capolavori della figurazione contemporanea dalla collezione Massimo Caggiano, la chiesa monumentale di San Francesco di Gualdo Tadino è pronta ad aprire le sue porte dall’11 giugno al 2 ottobre a “La forma della bellezza”, esposizione di una selezione di opere provenienti da The Bank contemporary art collection, la più importante collezione di pittura figurativa italiana contemporanea sugli ultimi venticinque anni di produzione in cui sono presenti oltre 130 artisti.
La mostra, promossa dal Polo museale città di Gualdo Tadino e da The Bank contemporary art collection, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, è a cura di Cesare Biasini Selvaggi, e sarà inaugurata sabato alle 11.00.
Trama del racconto corre tra le sale di una collezione dei nostri giorni. Lungo il percorso della mostra si ricostruisce una storia del collezionismo dei nostri tempi, scritta come in un rapporto di buon vicinato, tra un pittore e l’altro. Una storia dei meccanismi di produzione e di acquisizione delle opere d’arte. Ma, soprattutto, s’impone la storia della pittura di figura italiana negli ultimi 25 anni, con qualche artista che si già si allena a resistere al giudizio inesorabile del tempo.

Due le generazioni d’artisti: quella dei nati tra il 1960 e i primi anni settanta e quella seguente. Il contesto di riferimento di partenza è quello degli anni novanta, quelli del grunge, delle camicie di flanella, dei Nirvana, di American Psyco (1991), Natural Born Killers (1994), Pulp Fiction (1994), di Uma Thurman e del cinema tarantiniano. Di Gioventù cannibale, antologia di racconti horror italiani tra i primi titoli di Stile Libero, la collana Einaudi inaugurata nel 1995 che ha cambiato il modo di leggere del nostro Bel Paese.
«Ho fortemente voluto questa mostra – dichiara Cesare Biasini Selvaggi – per continuare a leggere e rileggere le novità e, in parte, la tenuta della pittura contemporanea italiana, la sua immanenza (in particolare di quella figurativa) attraverso quella sorta di ricorsività evolutiva e costante che ha rotto l’assunto che per scrivere il futuro si possa solo guardare avanti. È la pittura che squaderna, recupera, rielabora e parla dell’umanità attraverso la sua cultura visiva, costituita da elementi estetici ma, soprattutto, nutrita quotidianamente dal confronto con l’Io, il pensiero, i legami sociali, con il “luogo del pittore”, con il suo fare poetico d’individuo».

La mostra è accompagnata da catalogo pubblicato da Edizioni Kappabit.
Orari di apertura: da martedì a domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero.