in ,

Dalle sere a casa di Luca alla ricerca della pace: fuori il nuovo brano di Silvia Salemi

In rotazione radiofonica il singolo “Noi contro di noi”

foto di Sara Galimberti
Francesca Cecchini

“Certe sere a casa di Luca facciamo le tre, cantando le canzoni”: sono passati ben venticinque anni e ancora risuona nell’immaginario collettivo la canzone di Silvia Salemi “A casa di Luca” che, allora, presentata al Festival di Sanremo – era il 1997 – vinse il premio per il “miglior testo”. Per celebrare questa ricorrenza, la cantautrice torna a farsi sentire con un nuovo brano, uscito in rotazione radiofonica questi giorni, scritto con Matteo Faustini e Marco Rettani: “Noi contro di noi” (etichetta Dischi dei sognatori/distribuzione Artist first).

Caratterizzato da sonorità estive, il singolo invita l’ascoltatore a riflettere su temi delicati, come il forte bisogno di unità e pace. Un testo attuale legato alle difficoltà che hanno segnato la società in questi ultimi anni e che hanno portato a essere diffidenti e poco inclini a vedere il “buono” intorno a noi.

«La pace – spiega la Salemi – non è assenza di guerra, è una virtù, uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia e alla giustizia. Di fronte alle parole di Spinoza siamo tutti d’accordo, ma il nostro presente e, per la verità, tutta la storia dell’uomo, dimostrano il contrario. Alle volte basterebbe solo un po’ di gentilezza e tenerezza che solo la consapevolezza di stare tutti sullo stesso pianeta, “sulla stessa palla blu”, ci può far provare. Essere gli uni contro gli altri, come ci dice Hobbes nella sua visione del tutto pessimistica dell’uomo, non ci ha fatto e non ci sta facendo bene e non ci porterà a promuovere il bene. Dopo il covid sarebbe stato auspicabile che tutti ci fossimo uniti in un grande abbraccio globale, universale, per cercare la pace, invece siamo costretti a vedere immagini drammatiche, al limite del grottesco, dove la gente scappa da militari che sparano indossando la mascherina. Una totale follia. La guerra dentro la pandemia è un male dentro un altro male. Non ha senso essere una superpotenza economica se quella potenza non mette al centro l’uomo. Così abbiamo perso tutti».

Cna lancia l’allarme: «Gli investimenti pubblici arrivati in Umbria sono ancora pochi». Massima attenzione al Pnrr

Paura a Montemorcino, accoltellato profugo ucraino