di Simona Meloni, capogruppo Pd in Regione
PERUGIA – Partiamo da un assunto: come ha ben ricordato il Segretario Nazionale Enrico Letta in una sua recente intervista, la composizione delle liste non è mai stata cosa facile. Aggiungo: tanto più adesso, all’indomani di una crisi di governo inaspettata, una campagna elettorale in pieno agosto e un sistema elettorale che non favorisce la governabilità.
Per questo mi auguro che il gruppo dirigente del Partito Democratico, a tutte le latitudini, faccia prevalere l’interesse generale e la responsabilità verso gli elettori, piuttosto che certe logiche di palazzo che, in passato sono state, troppo spesso, permeate di opportunismi, veti e rancori.
L’obiettivo comune deve essere quello di assicurare all’Italia una classe dirigente democratica e progressista, realmente pronta ad affrontare una fase così complicata per il Paese. In gioco non c’è il destino personale di questo o quel dirigente politico, ma quello dei nostri concittadini, sempre più provati da questi anni di pandemia e da una crisi economica che rende ancor più incerto il futuro di tutti noi.
Per questo motivo sento di dover fare appello alla responsabilità, pur restando fiduciosa che, sia a livello nazionale che regionale, si perseguiranno tali obiettivi attraverso buone pratiche che permettano di ottenere il miglior risultato possibile. Con candidature riconoscibili, competitive e rappresentative, realmente in grado di portare un vero valore aggiunto, per storia personale o politica, per radicamento territoriale o per la rappresentanza d quei valori e di quelle istanze migliori che si muovono nella società italiana e umbra.
Un giusto mix di esperienze e innovazione, che renda l’idea di un partito che sa investire con coraggio sul merito e sulle competenze, che sa fare tesoro delle esperienze maturate in ambiti diversi, nazionali e locali, a partire da quelle dei nostri amministratori, comunali e regionali, che si sono distinti per il consenso ricevuto in virtù del buon lavoro svolto per rendere migliori i nostri territori.
La novità dell’accordo con Calenda apre nuovi scenari anche in Umbria, per questo c’è bisogno di maggiore condivisione e unità d’intenti, rinunciando a scorciatoie pericolose che potrebbero legittimare, da una parte, i personalismi, e, dall’altra, i benaltrismi.
Ripartiamo dunque dalle migliori esperienze, senza preclusione alcuna, sapendo attribuire ad ognuno il proprio vero valore. Solo così eviteremo di cadere in contraddizione e in errori di valutazione che potrebbero essere fatali al cospetto dei cittadini.
Il PD deve continuare a rivendicare con forza la propria coerenza e la propria affidabilità. Per questo c’è bisogno di persone altrettanto coerenti ed affidabili.
Abbiamo bisogno di mettere in campo le migliori energie per riaccendere le speranze di un grande Paese come l’Italia. Se prevarrà questo principio anche l’Umbria potrà continuare a fare la propria parte in una sfida che è ancora tutta da giocare.