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Caro bollette, a rischio anche la ceramica, eccellenza umbra: «Intere famiglie senza lavoro»

L’allarme da Deruta

DERUTA (Perugia) – Il caro bollette – come dimostra anche l’iniziativa prevista per oggi di imprenditori e commercianti – rischia di mettere in ginocchio le aziende. Se il settore è energivoro, come quello della ceramica, «l’aumento del costo del gas è un salasso che le aziende umbre non riescono a sopportare».

L’allarme arriva da Michele Toniaccini, sindaco di Deruta e presidente della Strada della ceramica dell’Umbria: «Occorre mettere un tetto al prezzo del gas, come prima immediata misura per salvare il settore della ceramica artistica tradizionale». Secondo Toniaccini, «i costi energetici stanno erodendo i guadagni e mandano fuori mercato le aziende locali. Le bollette del gas sono più che raddoppiate, con l’incidenza media del costo del gas su un pezzo che è 10 volte superiore, rispetto al passato; e, in alcuni casi, i fornitori di gas chiedono addirittura un cospicuo anticipo. Non solo. Gli aumenti riguardano anche le materie prime che, spesso, sono persino difficili da reperire e in tempi utili. Il rischio è che anche questo settore, che abbiamo faticato a far riprendere, possa fermarsi. Non possiamo permetterlo. Un settore che non può scomparire, ma non può neppure continuare a sopportare costi di produzione così elevati». Il sindaco auspica quindi che «quanto annunciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, cioè un intervento di emergenza e una riforma strutturale del mercato dell’energia elettrica, possa avere un’attuazione concreta e tempestiva».
E prosegue: «Nelle nostre aziende c’è la storia di una parte dell’Umbria, ci sono l’esperienza, la creatività, l’ingegno e l’innovazione di Maestri artigiani che si tramandano saperi di generazione in generazione. Ci sono i nostri giovani che hanno scelto di restare nella loro terra di origine e di portare avanti il lavoro di famiglia. Ci sono intere famiglie che vivono di questa arte e senza aiuti immediati, senza una strategia di breve e lungo periodo, quelle aziende sono destinate a chiudere e intere famiglie si ritroverebbero senza lavoro. Un dramma nel dramma. Occorre anche accelerare sulle rinnovabili, ma nel frattempo, attivare ristori e intervenire con politiche mirate per il settore della ceramica».

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