di Francesca Cecchini
PERUGIA – Sono migliaia le persone che in tutta Italia hanno fatto richiesta del “bonus psicologo”, misura che prevede un sostegno per le spese di psicoterapia e che porterà, entro il prossimo 7 dicembre, a una graduatoria per l’assegnazione del beneficio e per cui a partire dal giorno seguente sarà disponibile la procedura per le prenotazioni delle sedute e le conferme delle stesse da parte dei professionisti coinvolti.
I dati dell’Ordine degli psicologi dell’Umbria, già prima della scadenza del termine ultimo per presentare le domande, dimostravano che nel cuore verde d’Italia sono state presentate circa seimila domande: «Un dato interessante – le parole del presidente dell’ordine umbro David Lazzari a Umbria7 – perché vuol dire che l’Umbria esprime un bisogno di aiuto psicologico anche superiore alla media nazionale». E, in attesa dell’erogazione vera e propria del servizio: «È importante che i cittadini intanto ricevano la prima risposta. Un fattore che non va sottovalutato».
La stima dei dati ha fatto in effetti emergere una forte richiesta di aiuto di persone, parte delle quali si ritrovano ora in lista di attesa. Una lista, probabilmente insoddisfacente se pensiamo al numero di richieste pervenute, molto ristretta: si stima che uno su sette accederà al bonus.
«Chiediamo – prosegue il presidente – da un lato un rafforzamento del bonus che comunque è uno strumento che ha mostrato di incontrare la sensibilità dei cittadini, ma anche che la Regione Umbria metta in campo altre risposte proprio prendendo atto che c’è un bisogno insoddisfatto. Una delle prime risposte dovrebbe essere non solo il potenziamento dei servizi ma l’istituzione dello psicologo di base. È bene ricordare che l’Umbria è stata la prima regione che ha fatto una sperimentazione su questa figura e che ha avuto un grandissimo successo sia fra i cittadini che fra gli operatori e i medici di famiglia, quindi, chiediamo che venga attivata».
Una figura che potrebbe essere una sorta di evoluzione del bonus e che forse andrebbe a soddisfare una quantità di domande che, oggettivamente, hanno superato di gran lunga la risposta.